Basilicata: indagati assessori regionali, consiglieri, dirigenti, sindaci, imprenditori e un senatore
Dallo scambio elettorale “politico mafioso” alla corruzione e turbativa d’asta. Terremoto giudiziario in vista
Dallo scambio elettorale “politico mafioso” alla corruzione e turbativa d’asta. Secondo quanto scrive il Quotidiano del Sud edizione Basilicata, oggi, una bomba giudiziaria starebbe per esplodere nei palazzi della politica lucana. Certo il procuratore Francesco Curcio, nel giugno scorso durante la sua audizione in Commissione nazionale antimafia aveva annunciato che erano in via di conclusione cinque importanti indagini. Così come, nell’ottobre 2019, in occasione dell’arresto dell’avvocato potentino Raffaele De Bonis, aveva fatto intendere che quella fosse solo una parte di un’indagine ben più ampia.
Nomi “eccellenti”, spunterebbero dai fascicoli- secondo il quotidiano del Sud: il senatore Salvatore Margiotta (Pd), gli assessori regionali Franco Cupparo e Rocco Leone (Forza Italia), Attività Produttive e Sanità. E ancora i consiglieri regionali Francesco Piro (Forza Italia)e Marcello Pittella (Pd) e Mario Araneo, segretario particolare del presidente Bardi. Tra gli indagati ci sarebbero anche il direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, Ernesto Esposito e il dg dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, Giuseppe Spera.
Indagini della Procura di Potenza riguarderebbero anche alcuni sindaci: quella di Lagonegro, Maria Di Lascio, per fatti antecedenti alla sua elezioni; la sindaca di Ruoti, Anna Maria Scalise, due assessori comunali e l’ex primo cittadino Angelo Salinardi.
Corruzione e turbativa d’asta sarebbero le ipotesi di reato che coinvolgerebbero il senatore Salvatore Margiotta, l’assessore regionale Rocco Leone e Maria Di Lascio, all’epoca dei fatti non ancora sindaca di Lagonegro. Di Lascio fu eletta a settembre 2020 le indagini sarebbero state avviate a gennaio dello stesso anno.
Ci sono poi i sindaci: quello di Maratea, Daniele Stoppelli e quello di San Severino Lucano, Franco Fiore: secondo quanto riportato da il Quotidiano del Sud, le ipotesi di reato a loro carico sarebbero peculato e truffa aggravata in concorso con i consiglieri regionali Francesco Piro (Forza Italia), Marcello Pittella e Nicola Timpone direttore artistico del Festival del cinema di Maratea, oltre a Paride Leporace, ex direttore della Lucana Film Commission e attuale vicedirettore de il Quotidiano del Sud che come si legge sul suo stesso giornale ha dichiarato di aver saputo delle indagini in corso dai suoi stessi colleghi e di aver sempre operato, alla guida della Film Commission, con trasparenza e nel pieno rispetto delle regole.
Mario Araneo, segretario del presidente Bardi sarebbe invece indagato per due distinte associazioni a delinquere finalizzate alla turbativa nelle scelta del contraente. Nella prima ipotesi avrebbe agito in concorso con Nicola Timpone, nella seconda con Pittella, il suo segretario Di Lascio, l’imprenditore di Potenza, Maurizio De Fino e l’avvocato Raffaele De Bonis.
Nel lungo elenco di indagati riportato da il Quotidiano della Basilicata spuntano i nomi degli imprenditori Antonio Colangelo (corruzione ed evasione fiscale), Saverio Columella (turbativa d’asta e turbativa nella scelta del contraente), Luciana De Fino: e ancora Giovanni Moscatiello, ex segretario generale del Comune di Potenza e Vincenzo Ierace funzionario della Stazione appaltante della Regione Basilicata (turbativa nella scelta del contraente in concorso).
I diversi fascicoli, sarebbero stati aperti a seguito dell’inchiesta che nell’ottobre 2019 portò all’arresto del noto avvocato potentino Raffaele De Bonis per corruzione in atti giudiziari, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a sistemi informatici e rivelazione del segreto istruttorio. Le indagini avviate nei primi mesi del 2020, sarebbero dunque in dirittura d’arrivo.
Per correttezza va detto che si tratta di indagini e di indagati, nessuno è colpevole di alcun reato fino a quando ci sarà, se ci sarà, per ognuna delle persone coinvolte, un processo con esito di colpevolezza.
In relazione alla notizia apparsa questa mattina è arrivata la nota del presidente della Regione Basilicata: “Da uomo delle Istituzioni ho piena fiducia nelle indagini della magistratura e al contempo sono sicuro che le persone coinvolte nell’indagine sapranno dimostrare nelle sedi opportune la propria estraneità alle ipotesi di reato. In riferimento al coinvolgimento del sig. Mario Araneo,- ha aggiunto Bardi- tengo a precisare che si tratta di una persona che ha un contratto di collaborazione esterna di Segreteria. Sarà mia cura fare le opportune valutazioni dopo un approfondito confronto, nel frattempo attiverò le procedure interne. La mia vita è sempre stata all’insegna della legalità e del rispetto delle regole. Mi auguro pertanto che su questa vicenda venga fatta luce nel minor tempo possibile. I lucani meritano chiarezza e trasparenza”.