“L’ufficio Protezione Civile della Regione dimenticato da tutti”

2 luglio 2021 | 11:19
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“L’ufficio Protezione Civile della Regione dimenticato da tutti”

Lo sfogo di un dipendente: “per il nostro lavoro e i nostri sacrifici nel corso della pandemia neanche un grazie”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera arrivata nella nostra redazione.

Buongiorno, sono un dipendente della Regione Basilicata che svolge il suo lavoro presso l’Ufficio Protezione Civile (Corso 18 Agosto ex genio Civile) e proprio di questo ufficio voglio parlarvi e portarvi a conoscenza di alcune cose, e tramite voi a tutti i lucani.

Il nostro è un ufficio operativo e di notevole importanza per l’intera regione in quanto siamo in prima linea in ogni tipo di emergenza (sisma, eventi meteorologici estremi, alluvioni, esondazioni, frane, campagna antincendio boschivo ecc.). Dal nostro ufficio si coordinano le associazioni di volontariato operanti sul territorio, si organizzano aiuti, si gestiscono i finanziamenti statali e tante altre cose di rilevante responsabilità.

Da ultima abbiamo gestito e stiamo continuando a farlo, anche l’emergenza sanitaria Covid-19. Il problema è che nessuno lo sa.

Nessuno sa che questo ufficio ha coordinato tutti i volontari che si sono spezzati la schiena in questi ultimi 16 mesi;

Nessuno sa che questo ufficio ha organizzato il montaggio di tutte le tende pre-triage davanti agli ospedali;

Nessuno sa che questo ufficio ha seguito passo passo e con responsabilità diretta il montaggio delle tende donate dal Qatar (poi rivelatesi veri e propri “pacchi”);

Nessuno sa che questo ufficio ha organizzato la ricezione e la distribuzione delle mascherine in tutta la regione, in tutti gli ospedali e case di cura;

Nessuno sa che questo ufficio provvede ad attivare i volontari ed a provvedere alla liquidazione delle somme spettanti alle Organizzazioni di volontariato;

Nessuno sa che questo in questo ufficio la maggior parte dei dipendenti, in questa pandemia, ha accumulato tantissime ore di lavoro straordinario per esclusivo spirito di dedizione al dovere e verso il Paese, restando in ufficio molti giorni a settimana andando avanti a panini. Nessuno sa tante altre cose di questo ufficio…

E quando dico nessuno significa proprio nessuno, compresi i vertici della Regione Basilicata. Ad eccezione di qualche privato cittadino o piccolo imprenditore che ha “toccato con mano”, mai nessuno che in questa pandemia ci abbia fatto visita, mai nessuno che ci abbia fatto il minimo segno di ringraziamento, mai una telefonata per dirci “avanti cosi, state facendo un buon lavoro”, mai niente…da nessuna autorità.

Eppure ci siamo e ci stiamo prodigando alacremente per la comunità, siamo stati l’unico ufficio regionale che non ha fatto smart-working (sempre presenti, sempre!) mettendo a rischio la nostra salute e quella dei nostri famigliari, ufficio sempre aperto dalle 8 alle 20 ogni giorno per 365 giorni l’anno, molti di noi non fanno ferie da oltre un anno, si lavora giornate intere con intermezzo-panino…

Eppure ci siamo, nonostante i cittadini pensino che la Protezione Civile sia solo il Gruppo del comune di Potenza oppure questa o quella associazione. Eppure ci siamo, nonostante nessuno di noi abbia preso un solo euro di lavoro straordinario (sembra strano ma è vergognosamente così). Eppure ci siamo, nonostante da agosto 2020 non prendiamo buoni pasto. Eppure ci siamo, nonostante da un anno l’Amministrazione non liquida gli straordinari fatti per altre emergenze concomitanti. Eppure ci siamo, nonostante l’Amministrazione nel Bilancio 2021 non ha messo un solo euro nel capitolo di spesa per gli straordinari. Eppure ci siamo, nonostante l’Amministrazione non ha messo un solo euro per gli straordinari della Sala Operativa Unificata per la campagna antincendio boschivo partita il giorno 1 luglio.

Ci siamo (stati nell’ombra) e continueremo ad esserci perché è la nostra indole, perché viviamo i problemi che i cittadini non conoscono, perché abbiamo un’anima e una dignità. Ma evidentemente a molti non importa.

Lettera firmata

Giriamo la sua esternazione alle autorità che avvertiranno il dovere di rispondere.