Emergenza sanitaria |
Cronaca
/
Medicina
/
Salute
/

Variante Delta, che cosa sta succedendo in Italia?

28 giugno 2021 | 11:08
Share0
Variante Delta, che cosa sta succedendo in Italia?
Pierpaolo Sileri

Parlano il sottosegretario Sileri e il virologo Pregliasco: “probabile rimodulazione Green Pass”, “rischio zone rosse”

E’ possibile che con la variante Delta del covid in Italia si debba “rimodulare il Green pass dopo la prima dose di vaccino. Questo però lo lasciamo dire agli scienziati e aspetterei un paio di settimane. Ma se è vero che la protezione da questa variante c’è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il Certificato verde. Al momento è prematuro dirlo”. Lo afferma il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto su Radio 24 a ’24Mattino’.

“Aspetterei 14 giorni per l’analisi dei dati che arrivano del Regno Unito e per il controllo della prevalenza della variante Delta in Italia, attualmente vicina al 20%. Aspettiamo di capire di quanto sale in una settimana. E poi una riflessione su questo la farei”, aggiunge Sileri, spiegando poi che, per quanto riguarda la seconda dose dei vaccini, “cercherei di stare più vicino alle 3 settimane per il richiamo per Pfizer e 4 settimane per Moderna, rispetto ai 42 giorni. In maniera molto dinamica: se abbiamo allungato prima, per avere più dosi con la terza ondata in corso, adesso conviene stare più vicini ai 21-28 giorni per garantire la seconda dose quanto prima”.

Per Sileri, fare il Green pass con una sola dose non è stato un errore perché “quando è stato formulato i dati mostravano che andava bene”. Quella contro Covid, ha aggiunto, “è una battaglia dinamica. Il virus è dinamico e noi dobbiamo essere pronti ad adattarci. Al momento non serve una modifica del passaporto verde, ma va messa in cantiere. L’analisi dei dati ce lo dirà”.

Con la circolazione della mutazione del coronavirus, destinata a diventare dominante anche nel nostro Paese, c’è il rischio di nuovi mini lockdown con zone rosse? “Io temo di sì”. Se necessario “dovremo andare in modo molto flessibile magari a dover fare come in Israele, nei momenti in cui possa esserci una diffusione un po’ più ampia e in territori” specifici, “anche zone rosse. Questa purtroppo è l’esigenza”. Lo ha spiegato ad ‘Agorà Estate’ su Rai3 Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano.

Quella con il coronavirus pandemico “sarà una convivenza – ha precisato l’esperto – ovviamente molto più civile, vista la grande quantità di vaccini” via via somministrati, “però con una progressione. Il punto – ha ammonito – è non sottovalutare una patologia che nella gran parte dei casi non è grave, ma proprio per questo si diffonde e si diffonde bene”.

Pregliasco parla poi delle persone come “i De Manzoni, che sempre minimizzano e trovano la modalità, non capisco perché, di far abbassare la guardia” anche “nei momenti di massima emergenza”, dice Il virologo dell’università Statale di Milano rivolgendosi al condirettore de ‘La Verità’, anche lui video collegato in trasmissione. (AdnKronos)