Cemento a Fiumicello di Maratea, la Regione chiede lo stop dei lavori

22 giugno 2021 | 16:57
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Cemento a Fiumicello di Maratea, la Regione chiede lo stop dei lavori
Gianni Rosa

Rosa: nostra massima attenzione. Non è tra le opere eseguibili in assenza di autorizzazione paesaggistica

La Regione Basilicata ha sollecitato l’Ufficio tecnico del Comune di Maratea, in qualità di Ente preposto alla vigilanza sulle attività edilizie, a sospendere i lavori per la realizzazione di una struttura sulla spiaggia di Fiumicello in località Santa Venere. In merito a tale opera, la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio della Basilicata aveva già segnalato l’assenza di autorizzazione paesaggistica.

Su disposizione dell’assessore regionale, Gianni Rosa, funzionari dell’Ufficio Urbanistica e Pianificazione territoriale del Dipartimento Ambiente hanno effettuato un sopralluogo per verificare la conformità dei lavori alla normativa in materia di autorizzazioni. Il sopralluogo ha rilevato che la struttura, oggetto della contestazione, non ha le caratteristiche per essere ricompresa tra gli interventi che non richiedono l’autorizzazione paesaggistica per la loro esecuzione.

La “struttura temporanea esterna” non è assimilabile a tale categoria per le dimensioni (circa 1000 mq), per le modalità di realizzazione, in quanto l’ancoraggio al suolo con plinti di calcestruzzo prefabbricati non ne consentirebbe una facile rimozione o spostamento, oltre che per l’esecuzione di ulteriori interventi di sistemazione dell’area, come documentato anche da organi di stampa. Né tanto meno si è in presenza di interventi di “lieve entità” o definiti “minori, privi di rilevanza paesaggistica”, per i quali sono richieste autorizzazioni anche se semplificate.

“Sulla vicenda – ha commentato l’assessore Gianni Rosa – abbiamo posto la massima attenzione. Maratea è una delle località più suggestive della Basilicata, per le sue bellezze naturalistiche e ambientali e come tali soggette a specifici vincoli paesaggistici che devono essere rispettati.  Vigileremo perché non si verifichino questi o altri interventi invasivi che deturpino il paesaggio, risorsa da tutelare in ogni modo”.

Noi, per correttezza e a completamento dell’informazione contenuta nel comunicato stampa di Gianni Rosa, dobbiamo aggiungere che il 9 giugno 2021 la Soprintendenza aveva già chiesto la sospensione dei lavori, così come risulta negli stessi atti del Dipartimento Ambiente e del Dipartimento Urbanistica della Regione Basilicata