Stellantis Melfi: lavoratori sconfitti e sindacati soddisfatti
Il Comitato degli iscritti alla Fiom: “la piattaforma dell’azienda è diventata accordo sindacale”
I lavoratori aderenti al Comitato degli iscritti FIOM/CGIL dello stabilimento Stellantis di Melfi, unitamente agli esponenti RSU Principio Di Nanni e Antonio Gravinese, (area di minoranza CGIL ‘’il sindacato è un’altra cosa’’) dopo un’attenta lettura, bocciano senza se e senza ma l’accordo sindacale firmato unitariamente da tutte le sigle perché di fatto è una ratifica delle comunicazioni di Stellantis che tutti conoscevano da mesi.
Ribadiamo – scrivono gli esponenti del Comitato – che i lavoratori avevano chiesto l’unità sindacale, ma per essere più forti e non solo per consentire ai sindacalisti di ricevere “onori e onorificenze’’ per il solo fatto di essere stati convocati dall’azienda. Ricordiamo ai sindacati che la ‘’super’’ linea, gli esuberi, la cassa integrazione, la riduzione salariale, gli aumenti di carichi di lavoro e i turni di lavoro sempre più stressanti, erano i rischi da scongiurare e non da legittimare. Invece, questi stessi sindacati sono stati capaci di far sì che attraverso una ‘’contrattazione reale’’, la piattaforma dell’azienda diventasse accordo sindacale. Praticamente un capolavoro al rovescio.
Per giunta, nelle assemblee di mercoledì scorso non era stato conferito alcun mandato pieno a sottoscrivere questo ‘’regolamento per adesione’’, ma i sindacati, riunitisi per 36 ore, sono riusciti ad ottenere esattamente quello che i lavoratori temevano sin da febbraio, incredibile ma vero. Le ‘’tavole della legge’’ (del più forte), i ‘’comandamenti’’ dell’azienda, evidentemente sono stati inghiottiti senza battere ciglio. Ci domandiamo se il ruolo del sindacato debba essere quello di spiegare e far digerire ai lavoratori, che il peggioramento complessivo della loro situazione lavorativa ed economica sia un fatto irreversibile. Perché ad essere sinceri noi siamo preoccupati, in quanto l’unica ‘’azione’’ sindacale che abbiamo visto in questi lunghi mesi di ‘’trattative’’ con l’azienda è stata la resistenza passiva ad oltranza del sindacato, che ha avuto il merito di avallare l’idea che gli interessi dell’azienda siano gli unici a contare. Siamo sicuri che fra un po’, qualcuno proverà a spiegare che non si poteva fare altro, dati i rapporti di forza e la crisi perdurante, ma allora perché non dire quattro mesi fa che gli scenari che i lavoratori temevano non erano fantasie né baggianate? Cosa ha indotto il sindacato a fare retromarcia totale a nessun lavoratore è dato a saperlo. Quello che è sicuro però che intanto sì è persa la lotta, la speranza e la dignità. La vita ci insegna che si può anche perdere, ma bisogna riconoscerlo e non spacciarlo per un ‘’accordo’’. Nelle assemblee, che dovrebbero essere sempre sovrane, continueremo a spiegare il merito di questo ‘’non’’ accordo e a dirci contrari, sperando che il sindacato si svegli dal suo torpore. Lo faremo perché oltretutto non si sa neppure di quali modelli si parli (forse sono quelli che Marchionne annunciava nel 2010?) e perché le garanzie per i lavoratori sembrano una beffa e una penosa presa per i fondelli. Lo faremo perché nessuno si salva da solo. Nemmeno il sindacato.
Gli aderenti al comitato e degli iscritti FIOM/CGIL Stellantis di Melfi