Centro Internazionale di Dialettologia: interviene il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, rispondendo a una lettera inviata da 130 cittadini, ha rimesso all’attenzione dei ministeri della Cultura e dell’Università e della Regione Basilicata le richieste dei firmatari
“Signor Presidente, confidiamo in un suo intervento affinché il Centro Internazionale di Dialettologia abbia un futuro: qui nessuno ci ascolta, nessuno difende la nostra cultura”. Si conclude così la lettera che il 21 maggio scorso, 130 firmatari, in rappresentanza di circa 7mila lucani, hanno inviato a Sergio Mattarella chiedendo una sua autorevole iniziativa per dare un futuro al Centro Internazionale di Dialettologia dell’Unibas.
I firmatari, esponenti del mondo studentesco, della società civile, della cultura e delle istituzioni scolastiche, nella lettera espongono al presidente della Repubblica il lavoro svolto fino a oggi dal Cid e segnalano le forti criticità del momento dovute all’incertezza sulle risorse e sulle intenzioni delle istituzioni locali circa la salvaguardia del Centro e della sua istituzionalizzazione.
Nelle settimane scorse, né Vito Bardi né esponenti della sua Giunta hanno mai risposto alle diverse domande e sollecitazioni contenute nelle lettere inviate da docenti delle università italiane e straniere, dalle università lucane della Terza Età, da decine di studenti dell’Unibas, dall’associazione dei lucani in Argentina. Finanche questo giornale, con diversi articoli, ha chiesto chiarimenti sulle intenzioni della Giunta Regionale riguardo il futuro del CID. Niente. Sarà un problema di educazione, di stile istituzionale, di imbarazzo, non è dato saperlo. Neanche sappiamo come mai alla stessa lettera non hanno ancora risposto i parlamentari lucani e altri esponenti politici regionali.
Quello che sappiamo, invece, è che il Presidente della Repubblica, il 14 giugno scorso, ha risposto alla prima firmataria della lettera del 21 maggio, Valeria Iannuzzi, rivolgendosi a lei con queste parole: “… la informo di aver rimesso il suo scritto all’attenzione e alle valutazioni del Ministro della Cultura, del Ministro dell’Università, e della Regione Basilicata”.
Grazie all’intervento di Mattarella la speranza è che cresca l’attenzione delle istituzioni intorno al destino del CID “che – scrivono nella lettera i 130 firmatari – ha dato tanto a noi lucani. Oggi il CID ha un valore riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ed è il “fiore all’occhiello” della nostra Regione, riconosciuto come “unico al mondo” da docenti delle Università italiane e straniere tra cui Oxford, Cambridge e Manchester. Questa esperienza rischia di morire perché la giunta regionale, finiti i fondi residui, non sembra più intenzionata a finanziarne le attività. A tutto questo si aggiunge il rifiuto da parte della Regione di interloquire con noi cittadini e con i giovani ricercatori. Le istituzioni non devono né possono ignorare i cittadini.”
È vero, Sergio Mattarella ha risposto a una lettera firmata da 130 cittadini non solo per la sua profonda sensibilità, non solo per il suo alto spessore di uomo di Stato, ma anche perché le Istituzioni non possono ignorare i cittadini.