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Aumento tariffe acqua, consiglieri comunali di Lauria e Lagonegro dicono “no”

11 giugno 2021 | 11:53
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Aumento tariffe acqua, consiglieri comunali di Lauria e Lagonegro dicono “no”

Ricciardi (Pd) e Brigante e Iannibelli (Cantiere per Lagonegro): Non convincono le spiegazioni dell’assessore regionale Rosa

Continuano le polemiche per l’aumento delle tariffe dell’acqua potabile in Basilicata. Dai territori non mancano le prese di posizione, come quella del capogruppo del Pd di Lauria, Mimino Ricciardi che nell’esprimere forte disagio per un incremento che impatta direttamente e in misura grave sulle tasche dei cittadini proprio in un delicato momento di crisi economica e sociale causata anche dalla pandemia, annuncia di aver protocollato una mozione avente ad oggetto “Iniziative a sostegno della vertenza sulla rimodulazione delle tariffe idriche approvate da Egrib” nella quale si chiede espressamente di non aumentare le tariffe dell’acqua potabile.

Dicono no all’umento anche i consiglieri comunali del Gruppo “Cantiere per Lagonegro”, Concetta Iannibelli e Antonio Brigante. L’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa- affermano Brigante e Iannibelli- si è trincerato dietro il comodo paravento del disavanzo di bilancio di Acquedotto Lucano. Non si tratta di un fisiologico aumento di tariffe, ma di una vera e propria stangata per famiglie e imprese lucane. Dalle informazioni raccolte, saremmo di fronte ad un aumento retroattivo al 2020 che peserà sulle nostre famiglie per quest’anno secondo modalità ancora non sono note.

Oltre al metodo adottato, -aggiungono i due consiglieri- nel merito del provvedimento non ci convince la motivazione relativa alla situazione finanziaria di Acquedotto Lucano che si scarica direttamente e solo sull’utenza che invece non ha alcuna responsabilità sui “buchi” di bilancio realizzati anno dopo anno da Acquedotto Lucano. L’aumento delle tariffe dell’acqua è stato voluto dalla Giunta Bardi e dai suoi sostenitori compreso il consigliere del silenzio e la sindaca Maria Di Lascio che nell’assemblea Egrib dell’8 giugno, ha votato a favore”.