Vaccinazioni Basilicata: ancora difficoltà per cargiver e fragili
Continuano ad arrivare segnalazioni da parte di cittadini lucani che non riescono a prenotare l’immunizzazione
Continuano ad arrivare in redazione segnalazioni da cittadini lucani che hanno difficoltà a prenotare la vaccinazione. Alessandra ci contatta per “denunciare una condizione di grave ingiustizia” che lei e sua sorella stanno vivendo. Marina, invece, 23 anni e con una patologia cronica riconosciuta dal Ministero della Salute dopo mille difficoltà è riuscita ad prenotare, ma con un’incognita.
La giovane donna, ha scritto al presidente della Regione sul suo profilo social, raccontando la difficoltà incontrata nella prenotazione per lei e suo sorella in quanto figlie di una persona ultrafragile.
“Mia madre, appartenente alla categoria degli ultrafragili, è riuscita, dopo varie peripezie, ad ottenere la prima dose di vaccino soltanto il giorno 20 aprile. Una buona notizia. Nonostante i giorni da incubo che abbiamo trascorso per la paura di non riuscire a trovare una soluzione, tuttavia la prima dose di vaccino è stata fatta.
In quella occasione, io e i miei familiari abbiamo chiesto di poter essere vaccinati come suoi caregiver in quanto rappresentiamo un potenziale pericolo per la sua incolumità. La risposta del personale è stata la seguente: “Non potete vaccinarvi come caregivers di vostra madre (ricordo che si tratta di una persona con una malattia rara e con altre patologie) perché questa possibilità è concessa solo ai familiari dei fragili. Provate a prenotarvi attraverso la piattaforma”. Quest’ultima non riconosce mia madre come persona ultrafragile perché la prenotazione della sua dose di vaccino è avvenuta telefonicamente. Pertanto, non possiamo utilizzare questa benedettissima piattaforma per prenotarci come caregiver! Si tratta di una grave ingiustizia. Come ci dovremmo comportare? Dovrei interrompere l’attività di ingegnere, che mi porta a stare a contatto con la gente, perché potrei contagiare mia madre?”.
Nonostante la disponibilità mostrata dagli uffici regionali e, nello specifico, da chi gestisce la pagina Facebook del presidente Bardi, ancora oggi per i caregiver e/o familiari dei soggetti appartenenti alla categoria degli “ultra fragili”, non è possibile prenotarsi per il vaccino né tramite la piattaforma di Poste né tramite call center preposto alle prenotazioni. Nonostante la prima segnalazione sia stata fatta in data 20 aprile, e nonostante le continue rassicurazioni che il problema sarebbe stato risolto, ad oggi nulla è cambiato. A differenza, invece, dei soggetti appartenenti alla categoria dei “fragili”, i cui caregiver e/o familiari conviventi hanno prenotato il vaccino autonomamente sulla piattaforma di Poste. Neppure il personale dell’Asm presente presso la tenda del Qatar a Matera ha fornito una soluzione al problema, rimandando al call center il quale, a sua volta, ha rimandato all’Asm e alla Regione.
Quello che Alessandra chiede è di potersi vaccinare in quanto, per ovvi motivi, lei e sua sorella, 34 e 32 anni non possono attendere il via libera per la loro fascia d’età nel mentre continuano a prendersi cura della madre.
C’è invece chi, come Marina, dopo 20 giorni è finalmente riuscita a prenotare la vaccinazione. La giovane ha 23 anni e una patologia cronica per la quale esegue una terapia con immunoglobuline. Nonostante la sua categoria sia chiaramente prevista a livello ministeriale come avente diritto al vaccino con priorità per lei non è stato facile ottenere la prenotazione per l’immunizzazione. La ragazza ha dovuto fare mille tentativi e segnalazioni per riuscire ad avere il suo appuntamento previsto per giugno. “Una magra consolazione- dice- considerato il fatto che nel frattempo dovrò viaggiare prendendo mezzi pubblici per recarmi fuori regione, a 800 chilometri, per sottopormi a terapia con immunoglobuline avendo trovato difficoltà ad eseguirla in Basilicata. Per di più come da nuove disposizioni essendo non vaccinata e spostandomi al ritorno dovrei teoricamente effettuare tamponi e quarantena rimandando ulteriormente il vaccino senza contare di essere esposta di nuovo al rischio di contrarre il virus. A tal proposito parlo sulla base dell’esperienza di una mia amica coetanea lucana che ha incontrato lo stesso problema inizialmente con la prenotazione del vaccino, avrebbe dovuto farlo il 4 maggio, ma intanto ha contratto il virus e quindi non solo non potrà più vaccinarsi ma, cosa ancor più grave, non potrà sottoporsi alla terapia che esegue periodicamente nel Lazio per lo stesso problema di salute che ci accomuna”. “E’ giusto tutto questo”, si chiede la ragazza? Perché nonostante fragili per non è stato così difficile accedere alla prenotazione?”