Stellantis Melfi, tagli all’occupazione: “Qui vogliono produrre tutto su una linea, ci dicano la verità”
Le paure di un lavoratore dopo aver visto strani spostamenti di personale e dopo aver sentito dai “capi” che è tutto funzionale allo ‘smantellamento’ della linea Compass
“Siamo alla resa, ma fanno sempre finta che non è successo niente”. A fine turno un operaio della Stellantis di Melfi si sfoga, dopo aver visto strane manovre nelle ultime ore. “Alcuni colleghi – svela – sono stati spostati dalla linea 1, dove si producono Renegade e 500x, sulla 2, quella della Compass”. La decisione sarebbe stata motivata con la voce “addestramento”. Già accaduto in passato. Ma a stupire è che, proprio tra “i capi” la scelta viene motivata, sottovoce, come “funzionale” alla chiusura, nei piani futuri della Stellantis, proprio della linea Compass.
Ed ecco tornare lo spauracchio dello smantellamento, che da alcuni mesi fa paura alle migliaia di lavoratori di San Nicola di Melfi. “Sono sfiduciato, mi sento preso in giro – si lamenta l’operaio – Dopo che questa voce era già circolata, nelle settimane passate, i sindacati di categoria si sono affrettati a smentire, a rassicurarci. Dall’altro lato però la realtà ci dice altro: ‘capi e quadri’ ne parlano infatti come se fosse un dato acquisito. Ma l’operaio è l’ultimo a sapere, un po’ come in quella famosa barzelletta..”. Ma non sembra affatto una barzelletta. Nei dialoghi tra i ben informati circola infatti anche un’altra voce. “E cioè – conferma la nostra fonte – sulla linea della Compass in futuro non si realizzerebbe più, come avviene ora, l’auto, che verrebbe accorpata sulla linea 1; diventerebbe invece area di preparazione, dove si assemblano ‘i particolari’ di auto”. Ed è in sintesi ciò che avviene oggi nelle fabbriche dell’Indotto.
Se così fosse, ecco dove avverrebbero i tanto temuti tagli, proprio nelle fabbriche ‘satellite’ della ex Sata. “Considerando la logistica, i mezzi e i lavoratori impiegati nella realizzazione dei ‘particolari’, ecco chi rischierebbe davvero, nei futuri piani di Stellantis”, aggiunge l’operaio. “Risparmio” e “riduzione di capacità produttiva” potrebbero essere le nuove parole chiave per rimanere competitivi sul mercato. Ma sarebbero anche le parole tabù, che oggi più che mai non si possono pronunciare per non scoraggiare le maestranze.
“Sabato prossimo c’è la mobilitazione indetta dai sindacati – prosegue il lavoratore – Forse è il momento di fare chiarezza. Chi dirige le linee è a conoscenza di dettagli che a noi operai sfuggono. Non basta rassicurare e trattarci come bambini a cui dai lo zuccherino e tutto passa. I segretari ci dicano esattamente le cose come stanno, senza continuare a prenderci per i fondelli”. E infine: “Se a fine maggio ci sarà il famoso incontro coi vertici, a Torino, si parli di questo, non di promesse, aria fritta e carriere future”.