Stellantis Melfi, operai: “Sindacati nicchiano, noi siamo pronti a un flash mob”

10 maggio 2021 | 16:42
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Stellantis Melfi, operai: “Sindacati nicchiano, noi siamo pronti a un flash mob”
Operai Stellantis

“I nostri segretari dicono che non escludono azioni forti in nostra difesa, ma nel frattempo lasciano che l’azienda decida in modo unilaterale”

“I nostri segretari dicono che non escludono azioni forti in nostra difesa, ma nel frattempo lasciano che Stellantis decida in modo unilaterale”. E’ questo il ragionamento che accomuna una fetta sempre più ampia di operai dello stabilimento di Melfi che annunciano entro sabato una mobilitazione davanti i cancelli.

E’ previsto domani il rientro in fabbrica per i 7000 lavoratori della Stellantis di Melfi. Dopo una settimana di cassa integrazione a causa dei ‘componenti elettronici’ non pervenuti dalla Cina, i lavoratori rientrano con un’altra sorpresa tutt’altro che piacevole e per di più decisa senza alcuna consultazione, da parte della multinazionale.

“Da domani le linee andranno più veloci – spiega un lavoratore – si produrranno 15 auto in più su ogni turno ma senza alcun aumento di unità lavorative”. Anzi, per paradosso, “sul turno di notte è prevista la cassa integrazione di un’intera squadra, quindi di un terzo dei lavoratori della fabbrica”. Tutte decisioni che lasciano col fiato sospeso e si vanno ad aggiungere agli spifferi mai smentiti del taglio di una linea entro quest’estate allo stabilimento.

Tutti segnali, questi, che hanno trovato una risposta “solo di facciata” da parte dei sindacati di categoria. “A parole le organizzazioni annunciano azioni forti – sottolineano le nostre fonti – nei fatti è tutto un annuncificio senza conseguenze tangibili”. Una sorta di attendismo che pare “indebolire” i diritti dei lavoratori e che sembra volersi prolungare almeno sino all’incontro tra sindacati di categoria e vertici aziendali, previsto, a Torino, il prossimo 20 maggio. “Non ci fidiamo più di questi giochetti”, tagliano corto alcuni lavoratori ormai stufi. “Così precipitiamo in un vortice senza fine – aggiungono – è il momento di agire, basta con le mezze parole, dette e poi negate”.

E quindi il contrattacco per misurare la coerenza della parte sindacale: “Entro sabato – concludono – faremo un flash mob davanti ai cancelli. E vediamo chi tra le sigle sindacali ci sarà, e chi invece farà orecchie da mercante”. E si apre così una settimana che si prevede già “calda” alla fabbrica “integrata” di Melfi. Una battaglia di nervi tra attendisti e movimentisti. Tra segretari e delegati. Tra capi, quadri e soldati semplici. Chi la spunterà?