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Sempre più poveri, nel 2020 persi 440mila posti lavoro

13 maggio 2021 | 11:43
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Sempre più poveri, nel 2020 persi 440mila posti lavoro

Secondo i dati del Rapporto Eurispes, già nei primi mesi di emergenza covid la metà delle famiglie italiane ha subìto una riduzione nel reddito familiare di circa il 15%

Sempre più poveri. Il presidente Eurispes Gian Maria Fara riporta che “secondo i dati di banca d’Italia già nei primi mesi di emergenza sanitaria la metà delle famiglie italiane abbia subìto una riduzione nel reddito famigliare di circa il 15%. La situazione è particolarmente allarmante tra i lavoratori indipendenti: quasi l’80% ha subìto un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare. Mentre l’Istat segnala per il 2020 la perdita di 440.000 posti di lavoro”.

Ma nella prospettiva di Fara anche prima la situazione era tutt’altro che rosea. “Le statistiche ufficiali parlano di 4,6 milioni di poveri assoluti nell’Italia pre-Covid, un numero certamente inferiore alla realtà. Di appartenenti ad un ceto medio che arranca, anche se difficilmente identificabili (per discrezione, pudore, vergogna, dignità sociale). Già prima della pandemia il nostro Paese soffriva le conseguenze del ristagno dell’economia e dell’inasprimento delle disuguaglianze sociali. L’Italia risulta ai primi posti in Europa per livelli di disuguaglianza di reddito, e si segnala per la bassissima mobilità sociale”, conclude Fara.

Le lavoratrici sono le più colpite dai contagi professionali da Covid-19. Su 147.875 denunce pervenute all’Inail alla data del 31 gennaio del 2021, infatti, ben 102.942 provengono da donne che hanno subìto una qualche forma di contagio professionale, ossia circa 70 contagi professionali ogni 100, in termini relativi. Il dato è in controtendenza con quanto si osserva per il complesso degli infortuni sul lavoro, che colpiscono in prevalenza gli uomini (i casi femminili sono circa il 36%). Emerge dal Rapporto Italia 2021 dell’Eurispes presentato oggi.

Otto italiani su dieci (79,5%) avvertono un peggioramento dell’economia nazionale negli ultimi dodici mesi: non sorprende apprendere che la maggior parte di essi ravvisi un netto peggioramento della situazione (54,4%) e uno su quattro (25,1%) affermi che è un po’ peggiorata. L’11,6% dei rispondenti ritiene che la situazione sia rimasta stabile, mentre solo il 2,9% risponde di aver avvertito un leggero miglioramento e ancor meno un netto miglioramento (0,9%); il 5,1% non sa o non ha dato alcuna risposta. Emerge dal Rapporto Italia 2021 dell’Eurispes presentato oggi.