Nuovo codice appalti, sindacati: annunciata mobilitazione se non cambia l’iter

6 maggio 2021 | 12:13
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Nuovo codice appalti, sindacati: annunciata mobilitazione se non cambia l’iter

“Si rischia di compromettere seriamente l’equilibrio e la funzionalità nell’ambito dei settori dei servizi pubblici essenziali come quello dell’elettricità, del gas-acqua e del ciclo rifiuti”, affermano le segreterie regionali dei sindacati di categoria

Le segreterie regionali di Basilicata Filctem CGIL – Femca e Flaei CISL – Uiltec UIL lanciano il loro grido di allarme per i prevedibili e pesanti effetti conseguenti all’applicazione dell’art. 177 del c.d. “Nuovo Codice degli Appalti”, come previsto dal Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 aggiornato con le modifiche, da ultimo, introdotte dal D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni dallaL. 11 settembre 2020, n. 120.

“Si rischia di compromettere seriamente l’equilibrio e la funzionalità nell’ambito dei settori dei servizi pubblici essenziali come quello dell’elettricità, del gas-acqua e del ciclo rifiuti”, affermano le segreterie regionali dei sindacati di categoria.

L’applicazione della norma infatti prevede l’obbligo, per le aziende dei settori sopra citati, di esternalizzare, entro il 31 dicembre 2021, l’80% delle attività (di importo superiore a 150.000 euro) affidate in concessione senza obbligo di gara.

A parte il giudizio di legittimità costituzionale sollevato ad agosto 2020 dal Consiglio di Stato per violazione degli articoli 41 (lesione della libera iniziativa economica) e 97 (danno all’efficienza dei servizi di interesse economico generale) della Costituzione, e alle preoccupazioni espresse da ARERA sulla conseguenze negative del provvedimento, la misura determinerebbe una importante frammentazione delle attività tale da compromettere irrimediabilmente la possibilità di effettuare i necessari investimenti di cui l’Italia necessita nella fase di ripartenza dopo la crisi pandemico-economica.

Inoltre, continuano i sindacati, si andrebbe incontro alla perdita di centinaia di posti di lavoro in Basilicata (e circa 150.000 a livello nazionale) oltre che agli importanti impatti sul fronte della continuità e della sicurezza dei servizi erogati (servizi pubblici essenziali) e al rischio di aumento dei costi degli stessi con negative ripercussioni sulle bollette e quindi sulle tasche dei cittadini.

Per questo motivo i rappresentanti sindacali lanciano, con forza, un appello alla politica locale e nazionale, al fine di adoperarsi affinché la legge venga prontamente modificata senza ulteriori rinvii e chiedono alle rispettive segreterie nazionali e a CGIL CISL e UIL di promuovere ed organizzare, unitariamente, una straordinaria mobilitazione a sostegno della vertenza tesa a scongiurare gli effetti nefasti e irreversibili che la vicenda potrebbe determinare.

Ce lo chiedono le migliaia di lavoratrici e lavoratori, ce lo chiede la gente di Basilicata e del nostro Paese.

LE SEGRETRIE REGIONALI DELLA BASILICATA

FILCTEM-CGIL  FLAEI-CISL  FEMCA-CISL  UILTEC-UIL