Nasce la Rete Passannante, nel nome dell’anarchico lucano che attentò alla vita di Umberto I
Il 14 maggio verrà ratificato il gemellaggio tra Portoferraio e Savoia di Lucania
Venerdì 14 maggio, la torre della Linguella di Portoferraio, sull’isola d’Elba, in cui l’anarchico lucano Giovanni Passannante, che attentò alla vita del re Umberto I di Savoia, fu imprigionato per 10 lunghi anni, diventa la scenario dove sarà ratificato il gemellaggio tra i comuni di Portoferraio (Livorno) e Savoia di Lucania (Potenza), il paesino vicino a Potenza dove Passannante nacque (all’epoca si chiamava Salvia) e dove è sepolto. Nel contempo nascerà la “Rete Passannante” tra i due comuni, il Centro Mediterraneo delle Arti diretto da Ulderico Pesce, che ha attenzionato il personaggio prima con uno spettacolo teatrale e poi con un film, e gli istituti scolastici “Foresi” di Portoferraio diretto da Enzo Giorgio Fazio, e “Giovanni Paolo II” di Maratea. Un ramo formativo degli istituti citati è “l’alberghiero”, e Passannante fu innanzitutto cuoco, prima a Potenza e poi a Salerno.
Lo scopo della rete è progettare eventi capaci di legare: storia, teatro, enogastronomia e turismo. Il 14 maggio quindi, gli studenti dei due istituti, prepareranno piatti tipici dell’isola d’Elba e della Basilicata, per sugellare il primo scambio culturale ufficiale tra i territori, a seguire un convegno a cui parteciperanno i sindaci dei due comuni gemellati, Rosina Ricciardi e Angelo Zini, i dirigenti scolastici Fazio e Cafasso, storici, albergatori e ristoratori, produttori di vino dell’isola d’Elba, a seguire Ulderico Pesce reciterà “L’innaffiatore del cervello di Passannante”, e a chiudere, gli studenti, daranno vita ad uno spettacolo di musica, teatro e video, in cui sarà narrato il ricordo, tramandato oralmente, che Passannante ha lasciato sull’isola.
“A Portoferraio -ricorda l’attore Ulderico Pesce- chiamano la torre della Linguella: “torre Passannante”. Il racconto orale che si tramanda parla di urla strazianti che provenivano dalla torre. I lamenti dell’anarchico lucano sono rimasti vivi in quella comunità. Festeggiare Passannante sull’isola d’Elba, dove fu torturato ingiustamente per 10 lunghi anni, è un modo per ridargli giustizia. In più si avvia un percorso comune tra la Basilicata e una delle più belle isole d’Italia, che potrà portare incremento turistico, sviluppo culturale e scambi di buone pratiche.”
La Torre dove fu recluso Passannante