Intesa Eni Regione Basilicata, “Accordicchio senza strategia”

13 maggio 2021 | 12:59
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Intesa Eni Regione Basilicata, “Accordicchio senza strategia”
Pittella e Cifarelli, consiglieri regionali Pd

Cifarelli e Pittella (Pd): “Non una parola chiara su progetti d’investimenti nel territorio lucano, decarbonizzazione, né tanto meno sulla transizione energetica. Ci si accontenta di “somme” in più, mentre le compagnie investono altrove”

“Il Presidente Bardi non ha esercitato il potere contrattuale della Regione Basilicata rispetto alle aspettative reali, mentre si é accontentato di poca roba. Quello tra la Regione ed Eni é un accordicchio che non recupera progettualità e strategie più ampie di sviluppo.” Lo hanno detto i consiglieri regionali del Pd, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella, stamane nel corso di una conferenza stampa, in riferimento all’Accordo Preliminare Regione/Eni.

“La rinegoziazione – hanno detto i consiglieri – era uno snodo importante, molto atteso. Al contrario la Regione non ha messo Eni nelle condizioni di dire una parola chiara su progetti d’investimenti nel territorio lucano, sulla decarbonizzazione, né tanto meno sulla transizione energetica in riferimento anche al PNRR. Ci si accontenta di “somme” in più, mentre le compagnie investono altrove.

Nello specifico, – hanno spiegato Cifarelli e Pittella – c’è anzitutto una questione di metodo che, come al solito, é di chiusura, senza alcuna condivisione con i sindaci, le parti sociali e datoriali e più in generale dei lucani. Mentre il tema, per quello che ha prodotto negli anni, meritava una sensibilità maggiore.

Nel merito – hanno spiegato ancora – alla Basilicata viene riconosciuto un contributo di 1,05 euro al barile, 190 milioni di euro per dieci anni, ed un contributo gas pari al 10%. Al netto del “trionfalismo triplicatore” della giunta regionale – hanno detto i dem – grandi cose non sono state fatte.

In particolare – hanno argomentato – l’1,05 euro al barile é un errore da matita blu perché il calcolo non é stato fatto al rialzo ma al ribasso. Per quanto attiene i 190 milioni di euro non si capisce per cosa saranno utilizzati. Non c’è di fatto una traiettoria di sviluppo.

Noi – hanno aggiunto i consiglieri – faremo le nostre proposte che riguardano “almeno”: la revisione dell’algoritmo riferito al prezzo del barile, l’introduzione di strategie in riferimento al PNRR, l’individuazione di un modello di sviluppo, l’impegno di Eni sulla decarbonizzazione. Se non ora quando? I lucani – hanno concluso – non hanno l’anello al naso”.