“Sogno gli Europei e la maglia azzurra”: la sclerosi multipla non ferma l’atleta lucano Nicky Russo
Il 47enne di Rionero in Vulture, a pochi giorni dal suo ultimo record nazionale nel lancio del peso, racconta come ha reagito alla malattia
“La vita è gioia, la vita è bella, non potevo accasciarmi sul divano. Nonostante la sclerosi multipla, dovevo reagire; ed è il consiglio che do a chi sta nelle mie stesse condizioni”. A parlare è Nicky Russo, 47 anni di Rionero, che racconta il suo ultimo record nazionale di categoria, nel lancio del peso (f35) venerdì scorso, a Jesolo. E ora sogna “la maglia azzurra” agli Europei di Atletica in Polonia.
Solo venerdì scorso, a Jesolo, ha stabilito il record nazionale nella terza tappa del circuito mondiale di Atletica Paralimpica, specialità lancio del peso. Lo scorso anno, un altro record, stessa disciplina, ma in quel caso categoria F37, a Narni (11,98). “Non sono i record in sé il mio obiettivo – afferma – ma continuare a fare sport, vivere, andare avanti ed essere da esempio per i miei figli”.
La malattia e la voglia di vivere Nel 2002 a Nicky viene diagnosticata la sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa. Ma lui non si è lasciato vincere. Si è sposato, ha messo al mondo due figli e ha vissuto in pieno i suoi anni. Lavora anche come Responsabile amministrativo in un Istituto di Vigilanza. E poi l’amore per lo sport, sempre praticato da ragazzo e nell’esercito, da atleta, a Roma. “Certo – spiega – un tempo correvo, poi ho iniziato solo a camminare, e ora zoppico”. Eppure ciò non ha intaccato la sua grinta, la voglia di fare, di mordere la vita.
Nel 2019 scende in campo Un anno e mezzo fa il suo desiderio di proseguire ciò che faceva già da ragazzo si materializza. “Era ottobre 2019 – racconta – ho deciso di mettermi in gioco, di allenarmi. Devo ringraziare la Fispes (Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali) che mi ha accolto e mi ha dato questa opportunità”. Da quell’autunno Nicky è tornato alla sua seconda vita sportiva. Gli allenamenti, a Potenza, al Campo scuola ‘Donato Sabia’, con il tecnico Pier Paolo Zaccaro, e poi le gare nazionali. “Fare squadra durante le gare – osserva – vedere anche ragazzi a cui magari manca un arto, sorridere e gareggiare fieri, è una soddisfazione impareggiabile, difficile pure da raccontare”.
“Ragazzi, mettetevi in gioco” Un invito lo fa direttamente a chi come lui ha delle patologie anche gravi, ma si butta giù. “Ho notato che qui al Sud non sono tanti i ragazzi e ragazze disposti a mettersi in gioco negli sport paralimpici, questo mi spiace, come mi spiace che qui sono poche le società sportive, io infatti faccio parte della Atletica Virtus Lucca, che ringrazio di cuore”. E aggiunge: “Io mi alleno a Potenza, ora di meno con il covid, quindi mi sono attrezzato persino a casa, lo faccio in giardino e nei ritagli di tempo, all’ora di pranzo”. Per Nicky “non si tratta di essere campioni, recordman, ma di provarci, di non buttarsi via davanti alla malattia. Continuare a lottare serve a vivere meglio. A cosa serve invece abbattersi, piangersi addosso?”
“Soffro, ma voglio essere da esempio ai miei figli” Non è certo una passeggiata quella di Nicky. “Ci sono dei giorni in cui i dolori aumentano – spiega – ma la malattia è così, lo so bene e sarà così anche in futuro”. E poi ci sono la mamma e la moglie che gli consigliano di non sforzarsi, di stare attento, di riposarsi un po’. Ma in lui la spinta è più forte. “Voglio che anche i miei figli in me possano vedere un esempio. E’ questo l’altro grande motivo che mi fa combattere e praticare sport”. Grande forza di volontà, impareggiabile corazza. “Corri fin quando puoi, ma non mollare mai”, è il suo motto.
“Sogno gli Europei e la maglia azzurra”. Nicky pensa che quando non riuscirà più a gareggiare, sarà “al servizio di altri giovani paralimpici che, come lui, vogliano farlo”. Ora però è ancora il suo momento. Il momento di provarci. “Covid permettendo – annuncia – a giugno ci sono gli Europei in Polonia, ed è chiaro che io sogni di indossare la maglia azzurra, per me sarebbe l’apoteosi”. Ad agosto anche le Paralimpiadi in Giappone, su cui, però, si tiene cauto. “Ho un’età, lì è più difficile”. Per ora lo attende il vaccino, sabato 24 aprile. “Finalmente – afferma – così potrò uscire e andare anche agli allenamenti con più serenità”. Infine conclude ribadendo un invito: “Con l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) stiamo cercando di invogliare altri giovani a scendere in campo, non si tratta né di record, né di medaglie, ma di fare squadra e di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Insieme è più facile anche affrontare la malattia”.
Non ci sono parole, solo tanto apprezzamento e un briciolo di commozione davanti a chi non molla mai. Forza Nicky. Chapeau!
Nicky Russo mentre gareggia