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“Qui piove acqua di fogna”. Anna chiama, Acquedotto Lucano se ne frega

1 aprile 2021 | 17:14
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“Qui piove acqua di fogna”. Anna chiama, Acquedotto Lucano se ne frega
Anna

Un tubo rotto, le segnalazioni e il solito rimpallo. Intanto l’acqua invade, da oltre un mese, cantine e la puzza si sente in strada e nelle abitazioni circostanti. Accade a Ripacandida (Potenza)

“E’ inutile che continuate a fare segnalazioni, già lo sappiamo, interverremo”, rispondono annoiati, addirittura infastiditi da Acquedotto lucano. Nel frattempo nella cantina di Anna e in quelle dei vicini, a Ripacandida, da oltre un mese si è accumulata acqua di fogna per la rottura di un tubo sulla strada, di pertinenza Aql. Ci sarebbe anche un problema igienico-sanitario di non poco conto. “A cosa serve questo Ente?”, si chiede quindi la donna.

Ormai la storia va avanti da fine febbraio. Anna dopo aver notato che nella sua cantina iniziava a gocciolare, ha chiamato l’idraulico, il quale dopo un’accurata indagine le ha detto chiaramente che si tratta di acqua di scarico fognario e che proveniva dalla strada a causa della rottura di alcuni tubi dell’Acquedotto. Interessate anche altre cantine vicine.

L’ufficio segnalazioni che non segnala. Ed è qui che la storia si fa grottesca. Anna inizia a chiamare i numeri disponibili di Acquedotto Lucano, l’Ufficio di Potenza, l’Ufficio segnalazioni. Nel rimpallarla da un numero all’altro, finalmente dall’Ufficio segnalazioni arrivauna risposta degna dei copioni di Totò e Peppino. “Abbiamo segnalato”, le risponde l’addetto allo sportello. Come dire: l’Ente ha segnalato a se stesso, ma senza intervenire, né mandare personale sul posto. Una sorta di monumento all’inefficienza pubblica. Anna ha chiamato anche l’Ufficio di Venosa dove una voce scocciata e infastidita le avrebbe detto che “era inutile continuare a chiamare perché il problema era stato già segnalato”. Già, ma segnalato a chi? E sempre da quell’Ufficio le avrebbero risposto che “poteva anche denunciare, non era un problema loro”.

La puzza arriva fino a casa: andremo per vie legali”. Mentre il livello delle torbide acque sta salendo, Anna ha chiesto anche all’Amministrazione di intercedere con l’Acquedotto, e anche al Comune gli Uffici dell’Acquedotto hanno fatto sapere che la segnalazione era già pervenuta e che non dovevano preoccuparsi. Ma nel frattempo la “puzza” proveniente da quelle acque si avverte anche in strada e nelle case sovrastanti. “Anche uscire sul balcone e stendere i panni è diventato un incubo – lamenta Anna – è meglio non aprire i balconi e non soffermarsi davanti l’uscio di casa”. A questo punto, dopo le innumerevoli sollecitazioni “non ci tocca che ricorrere alle vie legali – aggiunge rammaricata – attendere non serve più. Ci sono già dei danni che sono stati arrecati”.

A che serve Acquedotto lucano? Infine la combattiva donnasi pone una serie di interrogativi più che legittimi. “Noi paghiamo l’Acquedotto – si chiede – ma a che pro, qual è l’utilità e il servizio che ci forniscono visto che davanti ad un problema così serio non si muovono e ci fanno vivere con i tubi fognari rotti che scorrono praticamente sulle nostre teste?” Non possiamo non condividere il suo sfogo. E’ un interrogativo che in molti si pongono visto il costo di tariffe e forniture per poi trovarsi dinnanzi alle solite inefficienze del carrozzone sub regionale.

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La cantina di Anna

Anna e la cantina