Criminalità organizzata in Basilicata, Cgil: Istituzioni accolgano appello del procuratore Curcio
![Criminalità organizzata in Basilicata, Cgil: Istituzioni accolgano appello del procuratore Curcio](https://cdn.basilicata24.it/photogallery_new/images/2021/04/angelo-summa-38440.webp)
La Basilicata non può permettersi di essere sguarnita di presidi di legalità
“Gli ultimi fatti relativi alla criminalità organizzata in Basilicata destano forte preoccupazione. Se da un lato materializza e mette in luce una emergenza circa le infiltrazioni malavitose in Basilicata – più volte denunciate, specie dall’attuale Dda di Potenza – dall’altra in qualche modo ci consegna quel barlume di speranza circa la fiducia nella magistratura e nella giustizia”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa.
“La richiesta esplicita del procuratore Curcio di una Dia a Potenza – aggiunge Summa – deve spingere tutte le istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione e dal mondo delle associazioni delle imprese, a prendere atto di un quadro emergenziale nel quale legalità e sicurezza devono assumere centralità, garantendo strumenti necessari a consentire alle forze dell’ordine di poter svolgere con adeguatezza l’attività di contrasto al crimine e ai crescenti fenomeni malavitosi.
Nel momento in cui le mafie entrano nelle stanze di chi amministra, di chi dovrebbe tutelare il bene comune – spiega il segretario – allora significa che il problema è a monte ed è culturale. I fatti denunciati con l’operazione Iceberg sia monito per tutta la comunità lucana affinché rimetta al centro la legalità e la trasparenza nella gestione delle funzione pubblica e in particolare degli appalti.
La Basilicata non può permettersi di essere sguarnita di presidi di legalità – conclude Summa – i fatti di cronaca dimostrano che una capillare presenza sul territorio di tutti i soggetti istituzionali preposti all’ordine e alla sicurezza pubblica è necessaria, ma non è più sufficiente. Occorre che le istituzioni si riapproprino del senso profondo del ruolo cui sono chiamate a rispondere, a garanzia della legalità democratica e costituzionale”.