Mobilitazione Cgil, Cisl e Uil contro Eni: grande partecipazione dei lavoratori
Centinaia di operai, nel rispetto delle misure anti covid, hanno manifestato per chiedere alla Regione Basilicata che si faccia promotrice da subito di un tavolo di confronto con Eni
Una grande partecipazione di lavoratrici e lavoratori ha caratterizzato la prima giornata di mobilitazione organizzata dalle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil Basilicata davanti ai cancelli del Centro Oli Eni di Viggiano. Centinaia di operai – nel rispetto delle misure di sicurezza – hanno manifestato per chiedere alla Regione Basilicata che si faccia promotrice da subito di un tavolo di confronto con i vertici dell’azienda.
Un dialogo quanto mai necessario con le società petrolifere -spiegano i sindacati in una nota-per definire un piano strategico sull’energia che guardi alla sostenibilità ambientale e ad una transizione ecologica efficiente per mantenere i livelli occupazionali in una marcata ottica di sviluppo dell’economia regionale. E’ stata sottolineata dai vari interventi l’importanza della rivisitazione del “Patto di Sito” che deve essere rafforzato, poiché rappresenta una straordinaria opportunità che mette in protezione i lavoratori, attraverso finanche un monitoraggio della sicurezza nei luoghi di lavoro e negli appalti che mantengano nel valore complessivo delle commesse le giuste garanzie salariali. Una complessa vertenza che rischia di compromettere oltre 2 mila posti di lavoro e di assestare un duro colpo all’economia della Val d’Agri.
Summa, Gambardella e Tortorelli, segretari di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, ribadiscono la necessità di assicurare “nel pieno rispetto della legalità un punto di stabilità tra petrolio, tutela della salute e difesa dell’ambiente”. La decisione condivisa da sindacati e lavoratori va nella direzione di istituire al più presto un presidio permanente davanti la Giunta Regionale di Via Verrastro a Potenza.
Per Cgil, Cisl e Uil obiettivo prioritario è rimettere al centro il tema della Transizione Energetica al fine di garantire un futuro che guardi oltre le estrazioni e assicurare trasparenza nei cambi di appalto e buona occupazione con il mantenimento dei diritti e delle condizioni economiche dei lavoratori. Per uscire dalla dipendenza esclusiva dal petrolio è necessario un piano industriale con investimenti da parte di ENI sulla economia green e sulle fonti rinnovabili. E’ dunque necessario definire un Piano strategico sull’energia, un nuovo paradigma sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale per fare della Basilicata un polo di riferimento nazionale per la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l’efficientamento, la ricerca e innovazione tecnologica, a partire dall’idrogeno.
La mobilitazione continuerà nelle prossime settimane in tutta la regione con assemblee e riunioni in tutti i comuni e i luoghi di lavoro della regione, coinvolgendo il mondo del lavoro che dalla Regione Basilicata attende risposte, ormai, in un silenzio che si è fatto assordante.