Draghi, Giorgetti, Salvini e la Basilicata Cenerentola

15 febbraio 2021 | 13:04
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Draghi, Giorgetti, Salvini e la Basilicata Cenerentola

Un governo di matrigne e sorellastre che trasformerà la Lucania da serva a cameriera

Con Giorgetti al Mise la Basilicata rischia di diventare il servo muto delle politiche di sfruttamento che favoriranno la grande industria e le corporation legate all’economia e agli affari del Nord e delle zone ricche dell’Europa. La nostra regione sarà ancora più marginale negli scenari politici ed economici dei prossimi mesi. Saremo come Cenerentola, ma in una realtà che rovescia il senso di quella favola. Cenerentola vince per la sua bellezza, per la sua resistenza, per la sua tolleranza, per la sua grazia, ma soprattutto perché ha il coraggio di restare fedele ai propri sogni e di credere in se stessa e nel valore della propria vita. Questo è quanto accade almeno nella versione dei Fratelli Grimm, molto più realista e umana.

Noi oggi siamo una regione senza sogni e quindi senza visione. Alla mercé di Lady Tremaine, la matrigna, ossia nelle mani di Giorgetti e del governo Draghi, delle sorellastre che aspirano ad un superamento egoistico della crisi economica e sanitaria. È il Nord che deve salvarsi affinché anche il Sud e tutto il Paese siano salvi. Un vecchio motivetto suonato da quasi due secoli dai vari Lady Tremaine del potere economico-finanziario-industriale nord-centrico. E così la Basilicata rischia di fare la serva di Lady Tremaine, di riaffacciarsi sugli scenari del Paese con il viso sporco e i piedi scalzi. In fondo, è così che ci vedono. Una regione incapace di utilizzare le “opportunità” del petrolio e le altre risorse pubbliche sia nazionali sia europee. Però utile. Utile al “riciclaggio” del denaro del recovery fund, che transiterà dalle mulattiere lucane per rientrare al Nord sui treni ad alta velocità, come sempre nella storia. Utile alla partita energetica travestita da quella “transizione ecologica” che farà la fortuna dei padroni del suolo e del sottosuolo. Continueranno a sporcare, inquinare, devastare, non per fare dispetti, come nel caso della fiaba, a Cenerentola, ma per il bene della “causa nazionale”.

La Basilicata non perderà la scarpetta, non parteciperà al ballo. Non ci sarà una fata a condurre il gioco. Le sorellastre “corromperanno” la magica madrina e la storia prenderà un’altra piega. Lady Tremaine da crudele matrigna si trasformerà in una strega seducente. E così la Basilicata-Cenerentola, farà progressi: non più serva maltrattata, ma cameriera “prostituta” agli ordini della casa di Giorgetti e compagni.

Dovremmo difendere la grazia, la bellezza, la ricchezza di una regione che può ancora farcela senza aspettare balli, banchetti e principi inesistenti. Sarà perciò necessario allontanare dal governo della Basilicata gli amici di Lady Tremaine. E già, perché le sorellastre e le matrigne le abbiamo in casa. Fiaba per fiaba, nessuno ci offrirà rospi da baciare, ma ancora tanti rospi da ingoiare. Se non ci lasceremo ingannare dalle favole di questo governo forse troveremo la strada della rinascita nostra e del Mezzogiorno.