Caso Luca Ventre, gli audio in esclusiva: i lamenti del ragazzo prima di morire
Anche il video all’ingresso dell’ospedale, che pubblichiamo, sembra confermare la tesi della famiglia: Luca è arrivato morto al pronto soccorso
Nuovi elementi si aggiungono alla vicenda della morte di Luca Ventre all’interno dell’Ambasciata italiana di Montevideo, lo scorso 1 gennaio. Il video all’ingresso dell’ospedale proverebbe quanto dichiarato dalla famiglia: Luca è arrivato morto al pronto soccorso.
Per i familiari di Luca il video e il referto dell’autopsia (qui commento e traduzione di Fabrizio) effettuata in Uruguay, ribadiscono ancora una volta che la morte è stata causata dalla “tortura” subita in ambasciata. Le fasi successive narrate nel referto semmai evidenziano ulteriori complicazioni.
In uno degli audio, che pubblichiamo in esclusiva, si sente Luca che ripete “non mi muovo, non mi muovo”, e poi i lamenti di sofferenza.
“Apprendiamo che, secondo quanto detto dalla Procura, la guardia avrebbe chiamato oltre il 911 (polizia) anche un numero dell’Ambasciata che quindi non poteva non sapere cosa stesse accadendo.” Dunque l’Ambasciata sarebbe stata smentita rispetto alle dichiarazioni ufficiali del 2 gennaio.” È quanto afferma Fabrizio Ventre, fratello di Luca.
Sono state rilasciate 5 registrazioni telefoniche fatte dalla polizia (2 chiamate della guardia più 3 chiamate da testimoni oculari).
In sottofondo, in uno degli audio si sente la voce di Luca che dice “non me muevo, non me muevo”. Si sente la guardia che a specifica richiesta dell’operatore di polizia dall’altro capo del telefono, risponde che Luca non è armato.
In uno degli audio, una telefonata in cui un testimone informa la polizia e dice di sentire da mezz’ora le urla di una persona all’interno dell’Ambasciata: “sembra come se stessero torturando qualcuno”.
I prossimi giorni. Nessuna azienda del posto si è resa disponibile per il trasferimento della salma del giovane in Italia. I familiari si sono rivolti a un’azienda argentina. Nei prossimi giorni la salma dovrebbe giungere in Italia per la nuova autopsia. Intanto, martedì prossimo, 9 febbraio, è stata fissata una riunione tra gli avvocati, la Procura e rappresentanti dell’Ambasciata.
Ricordiamo che la Procura di Roma sta indagando per omicidio preterintenzionale.
Le immagini e gli audio possono disturbare la sensibilità del lettore
© Riproduzione riservata