Basilicata. Dopo i raccomandati del tampone, quelli del vaccino: indaga la Procura
I magistrati potentini vogliono vederci chiaro dopo le segnalazioni di dosi inoculate a persone che non ne avevano, ancora, diritto
Dopo i raccomandati del tampone anche quelli del vaccino anti covid finiscono al vaglio della Procura di Potenza. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Nuova de Sud i magistrati potentini avrebbero chiesto all’Asp la documentazione relativa alla vaccinazione anti covid. La Procura ha acquisito i nomi di coloro che hanno ricevuto la dose del siero Pfizer sospettando che tra questi vi siano persone che al momento non ne avevano diritto essendo riservato, nella prima fase, al personale sanitario.
L’indagine su presunte corsie preferenziali per il vaccino si aggiunge a quelle scattate nei mesi scorsi sui tamponi somministrati nella prima fasedella pandemia e su alcuni decessi.
Al vaglio dei magistrati, com’è noto ci sono presunte omissioni e differenze di trattamento in relazione ai tamponi naso faringei somministrati a persone che non avevano un quadro clinico o epidemiologico tale da giustificarne l’urgenza a discapito di persone che invece presentavano sintomi severi della malattia.
I casi più eclatanti sono quello del 67enne Antonio Nicastro, e del 58enne Palmiro Parisi entrambi morti per covid tra fine marzo e inizio aprile 2020 all’ospedale San Carlo di Potenza. Sia Nicastro che Parisi dovettero aspettare quasi due settimane prima di poter fare il tampone molecolare nonostante presentassero sintomi gravi della malattia. Su questi due decessi, e non solo, gli inquirenti vogliono vederci chiaro e non escludono gravi responsabilità. Responsabilità invece escluse da un’indagine interna disposta dalla Regione Basilicata dopo la morte di Nicastro e Parisi.
Tra la prima ondata e la seconda ondata in Basilicata sono morte per covid 321 persone: 29 la scorsa primavera, il resto nella seconda ondata. Quante di queste morti si potevano evitare? E la seconda ondata è stata gestita in modo tale da escludere responsabilità e anomalie? Anche su questo la Procura sta lavorando.
Al netto delle indagini ancora in corso e che faranno luce su molti aspetti della gestione della pandemia in Basilicata ci sono gli annunci di autocompiacimento da parte dei vertici della sanità lucana anche di fronte a eclatanti “disfunzioni”.