Consorzio di Bonifica: un progetto di 260milioni assemblato alla meglio poco prima della scadenza?
La curiosa vicenda della delibera di approvazione di un investimento a valere su finanziamenti del Ministero delle politiche agricole e forestali: “firma la relazione che è già pronta”
È il 22 dicembre 2020, l’amministratore unico del Consorzio Unico di Bonifica della Basilicata, Giuseppe Musacchio, delibera l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico – economica relativo ai lavori di “Progettazione integrata strategica finalizzata al trasferimento di risorsa idrica ad uso irriguo” per un importo complessivo di euro 261.500.000,00, di cui 146.000.000,00 relativi al I° stralcio funzionale “utilizzazione delle acque del fiume Basento con traversa a Cugno del Vescovo e trasporto all’invaso di San Giuliano” ed euro 115.500.000,00 relativi al II° stralcio funzionale “opere di irrigazione relative alle aree dei distretti A di Acerenza e T di Tolve”.
Si tratta del Bando relativo al FSC 2014-2020 POA sottopiano 2 “interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa dalle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza” dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Fonti interne al Consorzio ci segnalano un episodio increscioso che sarebbe esemplare di un modo di operare del vertice dell’ente ormai da anni.
Due giorni prima di Natale un dipendente del Consorzio, il dr. Ics, viene contattato da un suo superiore che gli chiede se vuole essere coinvolto in un progetto da candidare a finanziamento pubblico e di partecipare quindi alla suddivisione dell’incentivo per la progettazione. Il senso della telefonata – ci dice la fonte – è chiaro: in caso di rifiuto ci sono altri pronti a farlo. Sarà vero? Lo chiediamo a Giuseppe Musacchio.
Il dipendente accetta, ma dopo pochi minuti riceve un’altra telefonata dall’ingegnere progettista il quale precisa che in realtà il progetto bisogna consegnarlo il giorno successivo per scadenza dei termini. Lo stesso ingegnere tranquillizza il dr. Ics rassicurandolo che la relazione che egli dovrebbe firmare è già pronta e che a stretto giro gli sarà inviata tutta la documentazione da firmare. Ma come! Un professionista dovrebbe firmare una relazione redatta da altri? E’ vera anche questa circostanza? Lo chiediamo a Giuseppe Musacchio.
Ma andiamo avanti. Nel pomeriggio dello stesso giorno il dr. Ics riceve la documentazione sulla sua posta elettronica, apre e legge. Scopre che il progetto da candidare a finanziamento riguarda un grosso intervento di derivazione acque dalle dighe di Acerenza e Camastra verso la bassa valle del Basento. In pratica si tratta del 2° Stralcio da 115 milioni di euro.
Il dr. Ics salta sulla sedia quando si rende conto che la relazione è scopiazzata a destra e a manca, la carta geologica è fotocopiata in bianco e nero da una vecchia carta redatta quando ancora si colorava con i pastelli, che i sondaggi e le sezioni sono una fotocopia non rappresentative dei luoghi che la valutazione dei parametri geotecnici per lo studio preliminare, sono senza firma. E’ vero? Lo chiediamo a Giuseppe Musacchio.
Al dr. Ics viene chiesto di firmare anche digitalmente, per fare presto. Ma lui fa sapere che in quelle condizioni non può firmare e che ha bisogno di approfondire. Insomma, dopo una serie di telefonate andate a vuoto, il dr. Ics, è fuori dalla faccenda. Il giorno successivo, infatti, la delibera è approvata con gli elaborati allegati. Tra gli elaborati si insinuerebbero trucchi tecnici inammissibili e intollerabili per un professionista serio. E’ vero? Lo chiediamo a Giuseppe Musacchio.
Sul sito istituzionale dell’Ente non c’è traccia di quella delibera né degli elaborati allegati, poiché pare si stata esposta all’albo dal 23 al 30 dicembre e comunque senza gli allegati.
Tuttavia, questa storia potrebbe essere verosimile ma non vera, e dunque chiediamo all’amministratore unico, Giuseppe Musacchio, di fare chiarezza sulla vicenda. Un’altra domanda: ma perché vi siete ridotti all’ultimo momento?