Consorzio di Bonifica: dopo la quarta puntata della nostra inchiesta, l’ex direttore amministrativo esce allo scoperto

21 gennaio 2021 | 16:41
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Consorzio di Bonifica: dopo la quarta puntata della nostra inchiesta, l’ex direttore amministrativo esce allo scoperto
Uno stralcio della lettera

Lo avevamo chiamato direttamente in causa nella terza puntata e lui oggi risponde con una lunga lettera

Riportiamo la lettera integrale inviata oggi 21 gennaio 2021 dall’ex direttore amministrativo del Consorzio di Bonifica Vulture-Alto Bradano. 

Gentile Direttrice,

mi sono particolarmente appassionato alla spy story  relativa alla gestione dell’appalto dei lavori del cd. “Distretto G” da parte del Consorzio di bonifica Vulture alto Bradano in quanto, per il ruolo di direttore amministrativo da me ricoperto fino al  2018, ho avuto (in)diretta conoscenza dei fatti in essa inchiesta riferiti come supportati dalla documentazione che avete citato e, in qualche caso, esibita,  compresa quella che mi riguarda personalmente.

Invero di alcuni passaggi non avevo più memento in quanto non dispongo del carteggio inerente la vicenda perchè ancora sotto chiave presso la mia stanza d’ufficio in conseguenza della forzata cessazione del mio rapporto di lavoro  che ormai prosegue da oltre  tre anni che, tuttavia, conto di recuperare all’esito delle decisioni del ricorso di lavoro tuttora sub iudice.

Sono stato stimolato ad inviarLe questa mia per confermarLe che, effettivamente, c’è stata una attività frenetica nel periodo natalizio del 2013  e che tale attività  si è incrociata con un’altra vicenda d’ufficio a cagione della quale  non poche ragioni di conflittualità si sono determinate tra me ed il  Commissario del Consorzio, avv. Carmen Santoro, all’epoca peraltro persona a me totalmente sconosciuta in quanto ero rientrato in Consorzio  solo il mese precedente, dopo un lungo periodo di assenza.

Non ritengo opportuno riferire  dei miei conflitti con gli amministratori dell’Ente,  soprattutto – mi consenta – a Lei che di mestiere fa la giornalista,  essendo gli stessi -inevitabilmente-  sfociati in conflitti giudiziali tuttora in corso.

L’esigenza che motiva questa mia alberga esclusivamente nella necessità di testimoniare in ordine ai fatti  di cui ho ripreso memoria leggendo le vostre inchieste e, soprattutto, della ultima allorquando avete riferito della adozione da parte del Commissario dell’Ente della delibera con cui  stata nominata la Commissione di gara del “Distretto G” con specifico riferimento all’utilizzo, da me formalmente contestato, di chiamare quali componenti dei seggio d’asta professionalità “esterne” ed alla circostanza che ha riguardato il funzionario consortile “assente per ferie” che, però, ha provveduto a sottoscrivere l’impegno di spesa in calce all’atto volitivo.

E dunque, ai fini della ricomposizione degli accadimenti in esame,  ritengo opportuno riferire quanto personalmente ho visto,  ho  conosciuto ed ho ricostruito in quei giorni che, nella loro riproposizione dinamica,  corrispondono esattamente alla vostra descrizione e ne accrescerà  il giudizio negativo.

Benchè presente in ufficio in tutti i giorni precedenti e successivi il Natale del 2013, oltre che presente immediatamente il giorno successivo al Capodanno, agli orari canonici di ingresso come a quelli di uscita, non ebbi notizia, pur dirigente responsabile, tra l’altro, della pubblicazione degli atti,  né che il trenta dicembre né che il trentuno dicembre  fosse stata adottata la delibera di nomina della commissione di gara “Distretto G” e men che meno ebbi notizia che la mia collaboratrice rag.ra  Maria Cicchiello, della quale confermo l’assenza fisica in ufficio, pur con diversa motivazione,  nei giorni del 30 e  31 dicembre e anche del 2 gennaio,  avesse provveduto, come ho scoperto con meraviglia  solo la mattina del 2 gennaio, ad impegnare le somme e registrare tale impegno verosimilmente la notte di San Silvestro.

Preciso che il Consorzio di bonifica del Vulture A.B. è allocato in una borgata rurale e non dispone di una Sede che, per logistica, possa fare minimamente immaginare che non vi fosse contatto costante tra dipendenti e tra loro e  l’Amministrazione; gli  uffici infatti si affacciano tutti  su di un unico corridoio così come su quest’ultimo è  esposto l’Albo pretorio.

Io, quantunque direttore, non ho avuto conoscenza, anche  a prescindere dagli obblighi gerarchici,   dei movimenti o delle assenze dei miei diretti  collaboratori. Nel caso della rag.ra Cicchiello, peraltro, la postazione operativa di quest’ultima era esattamente allocata di fronte alla mia così come era allocata a confine con la mia stanza la postazione del rag. D’Andrea, sempre mio collaborato, che ha materialmente confezionato, di concerto con il dirigente tecnico, la delibera di nomina della commissione di gara.

Non faccio mistero di avere avuto  conoscenza, o solo intuizione, dei movimenti potentini  dei giorni del 17, del 19 e del 20 dicembre precedente ma non ne conoscevo gli esiti, così come non ebbi alcuna informazione, né avvisaglia, che il mio collaboratore stesse confezionando, per conto di altro dirigente, l’atto di nomina della commissione di gara, verosimilmente con la ingegnera Marchitelli, direttore tecnico.

E dunque  posso certificare che sono stato presente in ufficio fino all’orario di chiusura dello stesso nel giorno del 31 dicembre (San Silvestro) e che, fino a quel momento, non risultava la pubblicazione di alcuna delibera, anche perché nella mia ulteriore funzione di responsabile del protocollo e delle attività di pubblicazione  degli atti, custodivo  le chiavi della bacheca (chiusa) all’interno della quale, ordinariamente, si affiggevano le delibere adottate dall’organo di amministrazione.

Al rientro dalla festività del Capodanno, 2 gennaio, mentre entravo in ufficio  transitavo davanti all’Albo Pretorio consortile dove, non senza stupore e disappunto, ebbi modo di notare che sul vetro esterno della bacheca era affissa, in modo approssimativo con dello scotch,  la delibera n. 215 del 30 dicembre 2013 (nomina commissione di gara Distretto G) e che questa recava l’impegno di spesa sottoscritto dalla mia collaboratrice Cicchiello che  mi risultava  assente nei giorni del 30 e del 31 dicembre oltre che del 2 gennaio.

Tale fu la mia irritazione che ebbi ad immortalare con una  fotografia  tale “bizzarra  affissione” così come immortalai la delibera  di nomina di un nuovo direttore dei lavori per il distretto G, affissa il   precedente  23 , lunedì, ovvero “appiccicata” con analoghe irrituali  modalità nei giorni di chiusura degli uffici, sabato o domenica.

Ovviamente, per la funzione apicale che svolgevo, il giorno successivo, al suo rientro in ufficio, ebbi ad interrogare sull’accaduto la rag,ra Cicchiello che, in palpabile imbarazzo, si chiuse in un eloquente mutismo che mi impedì di insistere anche in ragione del fatto che comunque mi stavo relazionando con una collaboratrice donna e valutai non fosse il caso di infierire oltre attesa la evidenza che Ella era stata investita dell’operazione da livelli interni  superiori.

Peraltro la mia indignazione era anche di natura professionale in quanto, per la responsabilità diretta che ricoprivo riguardo alla regolarità della pubblicazione degli atti,  le modalità di pubblicazione erano, oltre che irrituali, praticamente eseguite, con una inutile ansia da prestazione,  da gente totalmente ignorante delle procedure e delle norme relative alla Trasparenza degli atti pubblici; infatti l’affissione, così come eseguita, ovvero nottetempo, durante cioè la chiusura degli uffici, 31 dicembre e  1° gennaio, sarebbe stata inconferente rispetto alla legittimazione della integrazione dell’efficacia dell’atto in quanto si rendeva pubblico un atto affisso su di una bacheca posta in un ufficio… chiuso al pubblico !!!

Svolti i mei approfondimenti, per esclusione addivenni alla conclusione che la sera del 31 dicembre, se non proprio il giorno di Capodanno,  qualcuno, sicuramente assieme alla rag.ra Cicchiello, che peraltro risiede a 40/50 chilometri dagli uffici di Gaudiano, sarebbero entrati nella Sede dell’Ente ed avrebbero affisso la delibera in questione nelle ridicole  modalità sopra descritte. Presumo altresì che “l’operazione” è stata eseguita con la   presenza fisica della rag.ra Cicchiello in quanto per procedere con un impegno di spesa (iscrizione e numerazione) è necessario avviare un PC, conoscere le  password d’accesso per visionare  i dati del bilancio consortile e questi impianti telematici sono installati   presso la sua  stanza  che Ella ha sempre gelosamente tenuto sotto chiave.

So bene, per diretta esperienza d’ufficio e di vita che, invero  non solo al consorzio ma in tutti  gli enti dipendenti, a varia misura e titolo, dalla politica, la struttura dei dipendenti è quasi sempre complice e ben disposta, se non cortigiana,  verso gli amministratori, indipendentemente dalla loro qualificazione politica o dalla loro competenza o ancora dalla loro correttezza nelle relazioni d’ufficio , vuoi  perché devono ringraziarli di qualcosa, vuoi perché devono chiedergli o vogliono ottenere qualcosa, vuoi ancora, come di frequente capita, perché dispongono di comuni amici che, spesso influenti nell’ambito politico, garantiscono le buone ed opportune relazioni tra i diversi  soggetti.

In conclusione posso certificare, senza tema di smentita,  che la delibera di nomina della commissione di Gara del “distretto G” è stata affissa o durante la sera del  giorno 31 dicembre o il giorno 1° gennaio ovvero durante i botti di fine anno, cioè nei giorni e le ore di chiusura  degli uffici  e che anche la registrazione della spesa sul bilancio consortile, ad opera della  rag.ra Cicchiello, è avvenuta sempre durante la serata del 31 dicembre se non il 1° gennaio successivo, comunque sicuramente fuori dall’orario ordinario di lavoro ed eseguita da un dipendente che risultava in ferie.

Per quanto sopra è palese che la nomina della Commissione di gara del Distretto G, oltre che irregolare nelle modalità di adozione degli atti collegati e oltre che inutile in ragione del coevo de-finanziamento dell’opera, avendo formalizzato il reclutamento di commissari “esterni”, è stata una consapevole azione in danno delle casse pubbliche che, a mio avviso, configura una incontestabile responsabilità per danno erariale.

Ne ho passate tante tra ritorsioni e rappresaglie per cui non ho nessun timore ulteriore a che Ella, e la testata da Lei diretta, voglia utilizzare  questa mia a fini giornalistici e perciò non pongo né veti né limitazioni all’uso , anche pubblico, della presente testimonianza.

La saluto cordialmente,

Fileno Pennacchio  (Qui la lettera originale firmata in formato Pdf arrivata in redazione Lettera a Basilicata24

Gentile dr. Pennacchio, la ringrazio per il suo coraggioso intervento e per aver confermato, da persona direttamente coinvolta nelle vicende da noi raccontate, alcuni aspetti salienti della nostra inchiesta giornalistica. Ne approfitto per chiedere la sua disponibilità a fornirci eventuali informazioni, nel caso avessimo bisogno, per le prossime puntate dell’inchiesta.

Grazie ancora

Giusi Cavallo