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Ospedale Matera, Vizziello (FdI): Nessuna chiusura, al via nuovi reparti e riqualificazioni

3 dicembre 2020 | 11:27
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Ospedale Matera, Vizziello (FdI): Nessuna chiusura, al via nuovi reparti e riqualificazioni
Giovanni Vizziello

Il consigliere regionale risponde così alle polemiche sul noscomio materano

“Nessuna chiusura di reparti in vista, bensì nuove aperture come la pneumologia Covid e riqualificazioni di reparti come chirurgia vascolare, chirurgia plastica e geriatria secondo il modello delle Reti, previsto dallo stesso Decreto Ministeriale n.70/2015, con cui si erogheranno servizi sanitari di maggiore qualità ai cittadini della provincia di Matera”. E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello.

“E’ il modo con cui il governo regionale”-spiega Vizziello- “risponde a quanti, novelli Masaniello o professori del giorno dopo, non perdono occasione per addossare responsabilità o inadempienze, anteponendo le polemiche alle proposte risolutive delle criticità esistenti e creando pregiudizi che disorientano i cittadini e mettono in discussione istituzioni come l’ospedale di Matera, da sempre punto di riferimento delle esigenze di salute della comunità materana”.

“In Basilicata, al pari di altri regioni d’Italia” -ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia- “il recepimento del DM n.70 ha comportato, purtroppo, il taglio dei posti letto ospedalieri, senza che il ridimensionamento degli ospedali fosse compensato dalla crescita dei servizi territoriali dell’assistenza,un assunto” -aggiunge Vizziello- “la cui riprova è data proprio dalla attuale gestione dell’emergenza Covid, che vede sotto stress proprio le strutture ospedaliere, oggetto di sovraccarico di lavoro derivante dall’ inefficacia della medicina del territorio”.

“Le immagini di questi giorni degli ospedali messi a dura prova dall’urto della seconda ondata di Coronavirus” -conclude Vizziello- ” mpongono una revisione critica del DM n.70 e in particolare di quella parte del Decreto che prevede il ridimensionamento delle strutture ospedaliere, in realtà chiamate, a causa della mancata crescita dell’assistenza territoriale, a far fronte alla quasi totalità dei bisogni assistenziali dei nostri cittadini.