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Covid Basilicata: lo strano caso dell’ordinanza uccisa a mezzanotte e che visse due volte

6 dicembre 2020 | 13:13
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Covid Basilicata: lo strano caso dell’ordinanza uccisa a mezzanotte e che visse due volte

La numero 44 di Vito Bardi che ha disposto la chiusura delle scuole primarie e secondarie di primo grado in Basilicata è stata al centro di un giallo tragicomico

Esaminata dal Tar e non sospesa, prima per eccesso di bontà e poi perché aveva terminato di fare i suoi danni, è risultata implicitamente abrogata e poi risuscitata con un comunicato e poi ancora prorogata fino al 9 di dicembre.

Il giallo inizia con l’ordinanza n. 45 che dispone “misure urgenti di contenimento del contagio da COVID-19. Disposizioni di proroga termini”

Art.1 Allo scopo di contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus COVID-19, nelle more dell’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell’articolo 2, comma l, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, su tutto il territorio regionale continuano ad applicarsi le misure di cui alle ordinanze 1 giugno 2020, n 25, 14 giugno 2020 n. 27, l0 luglio 2020, n. 29, 17 luglio 2020, n. 30, 31 luglio 2020 n. 31 come sostituita dall’ ordinanza 14 agosto 2020, n. 32, 7 settembre 2020, n. 33, 7 ottobre 2020, n. 37, 14 ottobre 2020, n. 38, 30 ottobre 2020, n. 40, 9 novembre 2020, n. 42 ad esclusione dell’articolo 3. 2. Resta fermo, altresì, quanto previsto dall’ordinanza 13 novembre 2020, n. 43. Su questo testo in una trasmissione televisiva su La7 hanno costruito una performance comica.

Art. 2 (Disposizioni finali) l. Per quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza trovano applicazione le disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 novembre 2020 e dei relativi allegati. 2

Il pasticcio

Tre le ordinanze che continuano ad applicarsi manca l’ordinanza n. 44 che in forza della norma dell’art. 2 dell’ordinanza n. 45 risulterebbe non più in vigore sostituita dalle norme nazionali che disciplinano l’attività scolastica ricomprese nel dpcm 3 novembre 2020.

Poiché l’ordinanza n. 45 viene adottata immediatamente dopo che il Presidente del Tar (nella fase cautelare del ricorso per l’annullamento dell’ordinanza 44) impartisse con decreto l’ordine al presidente Bardi di riesaminare la detta ordinanza 44 immediatamente, si è pensato che l’ordinanza 45 fosse indirizzata a questo scopo. Quello di rimuovere l’ordinanza 44 reputata illegittima in sede cautelare dal Presidente del Tar.

Invece, colpo di scena la domenica pomeriggio, mentre la massaia apparecchia la tavola compare sul sito della regione Basilicata pubblicato in BUR un comunicato dal contenuto singolare

Prot. nr. 97/GAB/29.10.2020 Chiarimento nr. 10 del 29 novembre 2020

Ci si riferisce all’Ordinanza nr. 45 del 27 novembre 2020, recante ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ordinanza ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, dell’articolo 1, comma 16, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, e dell’articolo 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Misure urgenti di contenimento del contagio da COVID-19. Disposizioni di proroga dei termini. Al riguardo, le previsioni dell’art. 1 del predetto provvedimento si interpretano nel senso che restano ferme e si intendono pienamente efficaci le misure dell’Ordinanza nr. 44 del 17 novembre 2020 per come vigente alla data del 27 novembre 2020, data di adozione dell’Ordinanza nr. 45 in riferimento. Nel corpo dell’Ordinanza, ed in particolare al dispositivo di cui all’art. 1, la disposizione di proroga dei termini delle Ordinanze precedentemente emanate non ha riguardato, nel particolare, l’Ordinanza nr. 44 del 17 novembre 2020. Infatti, a differenza delle Ordinanze citate nell’articolo 1 dell’Ordinanza nr. 45, tutte aventi effetti con scadenza antecedente alla data del 27 novembre, l’Ordinanza nr. 44, all’art. 3, comma 5, definisce chiaramente l’efficacia della stessa fino alla data del 3 dicembre 2020 non necessitando – pertanto – di alcun atto ulteriore che ne possa prorogare gli effetti. In altri termini, le disposizioni dell’Ordinanza nr. 44 del 17 novembre 2020 sono attualmente in vigore e lo saranno, fatte salve le eccezioni di legge, fino alla data del 3 dicembre prossimo venturo. Il Capo di Gabinetto F.to Fabrizio Grauso.

Il comunicato contiene una buffa bugia

Non è infatti esatto che le ordinanze prorogate dall’ordinanza n. 45 scadessero in data anteriore al 27 novembre, e qui usciamo dal giallo ed entriamo nel campo della farsa. Infatti, non solo tutte, ma proprio tutte le norme prorogate scadevano in data 3 dicembre 2020 e non il 27 novembre e la loro scadenza era tale perché disposta proprio con l’ordinanza 44.

Allora pure a voler essere di ampie vedute e a non voler pensare a male, almeno due pensieri cattivi in questo contesto affiorano.

  1. A cosa doveva servire l’ordinanza n. 45 se non ad abrogare l’ordinanza n. 44? visto che tutte le norme in essa prorogate non avevano nessun bisogno di proroga?
  2. Per quale motivo le scuole dovevano ubbidire al comunicato del Capo di Gabinetto Grauso, qualificato in modo ampolloso nonché fantasioso come “interpretazione autentica”, e non invece al provvedimento amministrativo del Presidente Bardi ordinanza n° 45 che in maniera inequivocabile non prorogava la vigenza dell’ordinanza 44?

Con tutto questo il lunedì 30 novembre i ragazzi riprendevano a far scuola con la didattica digitale ubbidendo al dottor Grauso che nel frattempo, proprio la mattina di lunedì, ha rassegnato le sue dimissioni da Capo di Gabinetto della Regione Basilicata, pare per aver ottenuto migliori incarichi.

L’ordinanza morta e risuscitata si avvia alla sua naturale scadenza prevista, finalmente per il giorno 3 dicembre 2020.

Nello stesso giorno è prevista la presentazione del nuovo dpcm che metterà fine alla vigenza di tutte le ordinanze emergenziali ancora in vigore nella regione.

E qui il giallo si infittisce

Ignari del pericolo, insegnanti, genitori e alunni si preparano a rientrare in classe la mattina del 4 dicembre 2020 che purtroppo cade di venerdì ma su questo diremmo “chi se ne frega!” se è da febbraio 2020 che non si fa più scuola normalmente, due giorni sono pur sempre due giorni.

Ma Bardi, come un’amara strega cattiva, dirama con noncuranza il suo comunicato: sta per arrivare l’ordinanza 46 del 3 dicembre 2020 che dispone la proroga dell’ordinanza 44 e dunque dal 4 all’8 dicembre le scuole restano chiuse e la didattica sarà svolta in modalità a distanza.

Intorno alle ore 20 su tutti i telefonini della regione arriva il testo in pdf dell’ordinanza n. 46 che conferma quanto preannunciato urbi et orbi nel regno di Basilicata.

E qui arriva la sorpresa

L’ordinanza che è stata emessa per introdurre misure ulteriormente restrittive (la chiusura delle scuole) in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso ha efficacia solo nelle more dell’adozione del DPCM e con efficacia limitata fino a tale momento.

Orbene l’ordinanza n. 46 datata 3 dicembre 2020 e pubblicata sul Bur 3 dicembre 2020 è destinata ad avere vita breve. Pubblicata alle 8 interrompe la sua vigenza alle ore 24,00, perché?

Perché sostituita dal nuovo Dpcm che è sì datato 3 dicembre ma entra in vigore il 4 dicembre 2020 travolgendo la vigenza delle ordinanze che invece si rapportavano al precedente provvedimento del 3 novembre 2020.

Ora, questo è certo, nel corpo dell’ordinanza n. 46 non c’è nessun riferimento al Dpcm 3 dicembre 2020 mentre richiama il precedente e per questo è ad esso correlata. L’ordinanza ammazzata a mezzanotte la mattina dopo non esisteva più consentendo alle norme del nuovo Dpcm di spiegare i propri effetti.

Le scuole dunque al mattino dovevano essere aperte e funzionanti con didattica in presenza per le elementari e le scuole medie come nel resto d’Italia.

L’ordinanza ha continuato ad essere reputata vigente fino all’8 di dicembre, anche se estinta alla mezzanotte del 4.

Per non farsi mancar nulla, è arrivata la sera del 5 dicembre l’ordinanza n.47, all’articolo 1 lettera r) bis (si perché c’è un errore anche qui doveva essere lettera t) evidentemente è stata inserita in extremis) conferma l’ordinanza 46 la quale torna ad essere nuovamente ripescata e confermata fino all’ 8 dicembre.

Ma le ordinanze non possono disporre per il passato. Il tentativo di rianimare ripristinare l’ordinanza 46   non può valere per il 4 e 5 dicembre. In quei giorni la scuola, dove previsto, doveva essere aperta.

Vengono a galla due interrogativi

Il primo riguarda il periodo di scuola a distanza dopo l’ordinanza n. 45 e fino a al 5 dicembre. Il fatto della scuola chiusa in forza di niente non potrebbe configurare il reato di interruzione di pubblico servizio? Noir.

La seconda più immediata è la seguente: ma se Bardi paventa in ogni sua ordinanza un rischio ulteriore e gravissimo di emergenza epidemiologica nella regione tanto da ritenere indispensabile la chiusura delle scuole, unica regione di Italia, come può pretendere che la Basilicata passi in zona Gialla?

Altro che algoritmo! Con tutte queste spaventose emergenze anche Speranza non ha voluto rischiare di trovarsi in un giallo con finale a mezzanotte.