Basilicata, Bardi guarda al futuro con la benda sugli occhi

30 dicembre 2020 | 15:16
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Basilicata, Bardi guarda al futuro con la benda sugli occhi

Il presidente della Regione pensa al secondo mandato senza aver mai cominciato il primo

Bardi, a margine della conferenza stampa di fine anno, svolta ieri 29 dicembre, ha fatto dichiarazioni impegnative. Dopo aver illustrato le grandi gesta della sua Giunta e della sua maggioranza, con i soliti gerundi e i solti “faremo” ha inviato ai giornali una mail ricca di schede a dimostrazione del lavoro svolto e da svolgere. A completamento del suo copioso discorso, il testo di una sua lunga dichiarazione. Nei testi, scritti naturalmente da qualcuno del suo ufficio, ci ha omaggiati di errori di grammatica e di altri strafalcioni tipo il “Quatar”. Lo strafalcione è ripetuto perciò chi l’ha scritto sembra sia convinto che il Qatar sia il Quatar, con buona pace del correttore automatico.

Ma a parte questa nota di colore, la frase che ci ha più colpiti è la seguente: “stiamo mettendo le basi per un secondo mandato che vedrà meglio concretizzarsi i nostri obiettivi”. A parte il fatto che stiamo ancora aspettando di capire quali siano questi obiettivi, il presidente pensa al secondo mandato senza aver mai cominciato il primo.

E già. Perché siamo ancora in attesa del Piano strategico regionale, vale a dire la bussola per governare la regione, e in tutti questi mesi, ormai un anno e mezzo, abbiamo assistito a un continuo dondolarsi del presidente sui “faremo”, “stiamo facendo”, “stiamo pensando e immaginando”.  Una Giunta che ha continuamente rincorso gli eventi, impegnata a portare a termine decisioni già assunte e programmi già definiti dalla vecchia amministrazione. È stata capace, però, fino ad oggi, di distribuire vecchie risorse, assegnate dalla UE, con una disinvoltura disarmante, in assenza di un piano organico di sviluppo, di una visione complessiva del futuro.

Alla prova delle sfide più importanti, la maggioranza di centrodestra, sempre impegnata in litigi da condominio, ha dimostrato inadeguatezza e leggerezza. Le trattative con le multinazionali del petrolio sono degne di un manuale del cattivo negoziato. L’emergenza sanitaria Covid-19 è stata e continua ad essere gestita con una superficialità, una disorganizzazione e una inadeguatezza senza precedenti.

Sulle nomine negli enti e nelle aziende partecipate Bardi ha dato la dimostrazione che il manuale Cencelli non è di destra né di sinistra, ma appartiene a chiunque assuma un ruolo di potere e di gestione. Nomine politiche, spartite tra le forze di maggioranza, di presunti esperti sulla carta.

La strategia degli annunci non poteva e non può funzionare per sempre. Da ultimo le chiacchiere contenute nel disegno di legge per la costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata spa (API-Bas spa), che sostituirà il Consorzio industriale di Potenza in via di liquidazione. Al momento, cambia solo il nome, ma si allargano le funzioni. La sensazione è che si tratti dell’ennesima Società pubblica mascherata da privata in cui sarà possibile piazzare i soliti amici degli amici, i soliti competenti sulla carta. La solita Società che prenderà soldi pubblici, macinerà i soliti debiti che i cittadini dovranno ripianare come al solito. Intanto, c’è già qualcuno da sistemare: il liquidatore del vecchio Consorzio. E chissà quanto durerà questo percorso di liquidazione.

Non è così che si governa una regione, non è a colpi di disegni o proposte di legge che si innescano meccanismi virtuosi di sviluppo. Non è con le leggi ad effetto che nella realtà incidono per nulla, che si creano le condizioni di crescita.

È necessario intervenire prima sull’anima delle cose, e poi sulla pelle. Come al solito nessuno lavora sulle fondamenta perché nessuno ha idea di quale casa abbiamo bisogno. Così ci si limita a piccoli lavori di manutenzione e di abbellimento della location. Ormai da decenni si va per fior di pelle, con i maquillage. Sembra che le sorti di questa Basilicata siano nelle mani di esperti estetisti e vetrinisti, grazie ai quali c’è sempre chi si arricchisce mentre la regione si impoverisce.

L’idea di un secondo mandato a Bardi è balzana, i lucani dovrebbero desiderare che questa maggioranza vada a casa in tempo per non finire neanche questa legislatura. I danni causati ad oggi sono più che sufficienti.