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Acquedotto Lucano S.p.A. I dirigenti intascano 108mila euro di premio, perché?

26 dicembre 2020 | 11:45
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Acquedotto Lucano S.p.A. I dirigenti intascano 108mila euro di premio, perché?

Ma davvero gli obiettivi del 2019 sono stati raggiunti? E perché si attribuiscono somme aggiuntive a chi è già pagato per fare il proprio lavoro?

In occasione dell’assemblea dei soci del 15 gennaio 2019 sono stati proposti gli obiettivi aziendali che Acquedotto Lucano avrebbe dovuto conseguire entro la fine dell’anno medesimo. Al raggiungimento degli obiettivi indicati nel documento sottoposto ai soci, sono stati stabiliti incentivi per l’amministratore unico e per i dirigenti. La cifra stanziata, è pari al 20% degli stipendi lordi dei cinque dirigenti, del dg e dell’amministratore unico, che ammonta a 120mila euro in caso di raggiungimento del 100% degli obiettivi.

Ogni obiettivo è pesato con un valore percentuale. In base alle informazioni provenienti da fonti interne, gli obiettivi del 2019, liquidati nel 2020, sarebbero stati raggiunti al 90% con premi distribuiti pari a 108mila euro.   Per un’azienda nelle condizioni dl Acquedotto Lucano, ci sembra una somma eccessiva. Ci è sembrata eccessiva anche la percentuale degli obiettivi raggiunti.  Abbiamo allora fatto delle verifiche interrogando le nostre fonti interne e siamo giunti alla conclusione che qualcosa non quadra. Andiamo a guardare l’elenco degli obiettivi presentato all’assemblea del 15 gennaio.

L’obiettivo innovazione tecnologica, riguarda la migrazione dei dati sulla nuova piattaforma Erp e il completamento del progetto di “smart metering” per l’abitato dl Brindisi di Montagna. Questi due obiettivi insieme valgono il 25% del premio (15% il primo, 10% il secondo). Che cosa sarebbe successo in realtà? In realtà il nuovo software a dicembre 2020 non era ancora stato rilasciato. Eppure si tratta di una gara avviata nel 2016 che ha registrato ritardi esorbitanti, manco si trattasse di “progettare una navicella su Marte”, invece si tratta dell’installazione di un nuovo software adattato per l’azienda Aql. L’obiettivo non sembra raggiunto.

Completamento del progetto di “smart metering” per l’abitato di Brindisi di Montagna che prevede l’installazione e la messa in funzione di 300 contatori intelligenti con telecontrollo e telegestione degli stessi. II progetto doveva essere completato entro il 31/12/2019 previo collaudo. Al raggiungimento di tale obiettivo sarebbe stato riconosciuto il 10% del premio di risultato.

L’installazione dei contatori è stata effettuata, ma stranamente le letture vengono acquisite ancora con il vecchio sistema. Abbiamo cercato di approfondire con le nostre fonti e la cosa ci è apparsa alquanto strana. In realtà non è possibile leggere e telecontrollare alcunché dalla sede centrale di Via Grippo, per leggere i contatori occorre inviare una autovettura aziendale che passando nelle strade rileva la lettura via radio, poi questa apparecchiatura deve essere portata in sede centrale e lì scaricata e trattata da altri operatori. Questo sistema di passare con un’auto e una radio per le strade di un paese è un progetto che risale a circa 10 anni fa ed è abbondantemente superato. È alta tecnologia inviare un’auto aziendale con un fontaniere che passeggia nelle strade del paese? Anche questo obiettivo non pare sia stato raggiunto.

Sembra che neanche l’obiettivo della certificazione di qualità sia stato raggiunto nel 2019. E dell’obiettivo “risparmio della risorsa idrica e dei costi energetici”? Neanche a parlarne.

E poi c’è il mega obiettivo “investimento e finanziamento pubblico” con quattro sotto obiettivi. Ebbene, un disastro. Non sarebbe stato realizzato quasi nulla, alla Regione Basilicata dovrebbero saperlo.  La spesa per opere finanziate nel 2019 è quasi nulla ed i progetti sarebbero tutti fermi. Sembra che sia in corso uno sciopero bianco non dichiarato da parte, dei Rup, dei direttori lavori e progettisti (tutti ingegneri), forse perché l’azienda ha eliminato gli incentivi previsti dalla legge 50/2016. Insomma, anche in questo caso pare che i risultati siano assolutamente magri.

Eppure, questi dirigenti avrebbero intascato il 90% del  premio erogabile. Ma chi valuta le loro performance? La valutazione è compito di un comitato interno di funzionari che risponde gerarchicamente al Direttore generale. A voi i commenti.

Questo di Aql, è un esempio di come funzionano i meccanismi di primalità all’interno degli enti e delle aziende pubblici o mascherati da privati. Obiettivi quasi sempre di una semplicità incredibile, perciò facilmente raggiungibili. E quando si tratta di raggiungere risultati un po’ più complicati, allora entra in gioco l’interpretazione dei valutatori. Anche i sistemi di valutazione sono piuttosto stravaganti: il dirigente valuta i sottoposti che a loro volta devono valutare il dirigente. Questo metodo si chiama “una mano lava l’altra”. Ma la domanda spontanea è la seguente: questi dirigenti non sono già pagati per fare il lavoro per cui li si premia?