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Covid, ospedali da campo, tutto all’aria: soldi pubblici sprecati sull’altare delle chiacchiere

14 novembre 2020 | 17:06
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Covid, ospedali da campo, tutto all’aria: soldi pubblici sprecati sull’altare delle chiacchiere

Dopo mesi di annunci sull’imminente apertura la Giunta Regionale getta la maschera

Le tende donate dal Qatar allestite nei pressi dell’ospedale di Potenza e quello di Matera “non sono a norma per le condizioni climatiche della Basilicata”.
Ad ammetterlo, in una intervista alla Tgr l’assessore alla Sanità Rocco Leone che dopo mesi di annunci sull’imminente apertura getta la maschera.

Le parti in ferro a supporto dei tre tendoni non sono idonee a sorreggere il peso della struttura, per questa ragione soltanto due delle tre tende potranno rimanere in piedi, a Potenza per stessa ammissione di Leone: “Non ce la facciamo a metterle a posto tutte, ne metteremo a posto due a Potenza e due a Matera”. La terza tenda dovrà essere smontata.

Si allungano dunque ulteriormente i tempi per l’utilizzo delle strutture da campo oggetto dall’ormai scorsa primavera di annunci sull’imminente apertura per “supportare gli ospedali covid anche di altre regioni del Sud e per supportare gli ospedali di Potenza e Matera”. Soltanto il 20 ottobre il presidente Bardi ne aveva annunciato l’apertura entro un mese.

Da questo giornale avevamo scritto, in tempi non sospetti, dell’impossibilità per le tende di sostenere eventuali nevicate. Intanto erano stati effettuati i lavori, sia a Potenza che a Matera, per l’installazione degli ospedali da campo: sono stati abbattuti alberi ed effettuate  opere di allaccio alla rete gas e a quella elettrica.

Essendo emersa una difficoltà a reperire i fondi per procedere nei lavori di allestimento il Governo, su richiesta della Regione Basilicata, aveva stanziato 1 milione e 400mila euro che, evidentemente, non sono bastati.

L’assessore alle Infrastrutture Merra, addirittura il 29 maggio 2020 dichiarava: “Il celere completamento della struttura rappresenta il risultato della proficua collaborazione tra la Protezione civile regionale, l’Esercito, l’ospedale ‘San Carlo’, Acquedotto lucano e tutto il mondo del volontariato. È un’operazione riuscita, pensata nell’ottica di dotarsi di un presidio di supporto all’emergenza presente e futura. Una struttura come questa ha i requisiti della massima versatilità d’uso, compreso il rapido rimontaggio in altro luogo del territorio lucano dove dovesse manifestarsi una nuova emergenza. Un mucchio di sciocchezze.

Intanto, l’assessore alla Sanità che a sua volta smentisce se stesso, annuncia che se tutto va bene, prima della metà di dicembre, nessun malato covid potrà entrare nel dono del Qatar.

Oggi, a Potenza, personale specializzato della Marina militare, in aiuto dell’Asp, ha cominciato ad effettuare i tamponi in modalità drive-in accanto a quelle tende vuote. La montagna ha partorito il topolino.