Centro internazionale dialettologia: Spese per alberghi con coniugi al seguito e contratti solo sbandierati
L’assessore regionale Cupparo ricostruisce tutte le criticità emerse nel progetto istituito presso l’Unibas e smentisce la professoressa Del Puente
“Per le criticità emerse relative ad aspetti procedurali, amministrativi e contabili, non certo formali o irrilevanti, non è possibile ulteriormente procedere nella continuazione del progetto affidato al Centro di Dialettologia di cui alla Convenzione con la Regione del 21.2.2019.
L’assessore regionale alle Attività produttive, Formazione e Istruzione della Basilicata, Francesco Cupparo mette nero su bianco le criticità emerse dal progetto che nelle settimane scorse aveva sollevato numerose prese di posizione contro la Regione, “rea di non voler nemmeno confrontarsi con i referenti del progetto”.
“Tuttavia-aggiunge Cupparo- con i fondi disponibili, alla fine del processo di verifica contabile di quanto fatto nelle prime due annualità, ritengo si debba procedere alla stesura di un nuovo progetto, stante anche il parere favorevole dell’Autorità di gestione per continuare a utilizzare le somme disponibili, alla sottoscrizione di una nuova Convenzione che faccia ripartire lo stesso su basi più solide da ogni punto di vista, che fissi le modalità giuste per gli aspetti amministrativi, contabili, rendicontativi e procedurali”.
Ed è lo stesso assessore che nella sua nota richiama la mozione presentata dai consiglieri del Pd Cifarelli e Pittella a difesa del Centro di Dialettologia, fornendo una ricostruzione dei fatti che tiene conto di dati, spese “anomale”, contrattualizzazioni incomplete.
Nel precisare che “non è vero quanto in più occasioni sostenuto dalla prof. Del Puente del mancato incontro, perché per ben due volte ho ricevuto la professoressa al Dipartimento”, l’assessore evidenzia che “non è certo in discussione il prestigio del Centro di Dialettologia, quanto piuttosto, al solo fine di fare chiarezza sulla vicenda finanziaria determinatasi nella fase di evoluzione della spesa relativa alle prime due annualità di realizzazione del progetto, è indispensabile dopo la “campagna di comunicazione” costruita in tutti questi mesi, alla quale per senso di responsabilità istituzionale non ho voluto replicare, elencare le reali ed incontrovertibili criticità emerse.
Si tratta di criticità sostanziali che potrebbero portare a un mancato riconoscimento della spesa fatta dal Centro di Dialettologia o, conseguentemente, alla Regione Basilicata da parte degli organismi di controllo europei del FSC, che in gran parte concorre al finanziamento del progetto”.
Queste le criticità emerse:
Atto stipulato con nove mesi di ritardo rispetto all’avvio delle attività. Le attività del progetto sono state avviate il 1.6.2018, l’impegno dell’intera posta finanziaria (FSC ed ENI) il giorno 11 dicembre 2018, il quadro finanziario e la bozza di Convenzione il 15 2.2019 la sottoscrizione della Convenzione con l’Unibas soltanto in data 21.2.2019; è stata seguita una procedura all’incontrario e soltanto con circa nove mesi di ritardo, rispetto all’avvio delle attività, si è proceduto alla stipula dell’atto principale che regola l’intero svolgimento del progetto.
Contratti partiti con ritardo e in numero minore. Gli assegnisti, che sono in numero di 5 e non 7, almeno nella prima annualità, sono stati contrattualizzati soltanto nel mese di aprile 2019, pur avendo iniziato le attività 10 mesi prima, senza un quadro finanziario approvato e senza una Convenzione regolante i rapporti e i finanziamenti.
Spese effettuate da due soggetti diversi. Senza alcuna comunicazione preventiva o successiva alla Regione Basilicata il CDA dell’Unibas, con delibera del 30 luglio 2019, e solo su impulso degli uffici regionali che si sono accorti di tanto, varia la denominazione del Centro che realizza il progetto che passa da “Centro Interuniversitario di Dialettologia” a “Centro Internazionale di Dialettologia” dandone comunicazione alla sola Agenzia delle Entrate soltanto il successivo 24.9.2019. Nella citata deliberazione del CDA dell’Unibas si da atto che il RUP del “Centro Interuniversitario di dialettologia” dr. Mennuni (Unibas), evidenzia che tale circostanza potrebbe generare ritardi nel trasferimento del finanziamento. Oggi ci si trova di fronte a spese effettuate dall’uno e dall’altro soggetto con difficoltà ad accettarle se confrontate con la Convenzione sottoscritta. Varia anche il CUP (Codice Unico di Progetto) e solo nel novembre 2019 la Regione ne viene a conoscenza.
Spese per volumi e alberghi con coniugi al seguito. Gli uffici rilevano eccedenze di spesa sia nella prima che nella seconda annualità pari ad € 18.356,50 per la prima e 17.737,20 per la seconda. Tanto è dovuto a volumi stampati nel 2017, a prenotazione di camere con presenza dei relativi coniugi, mancata indicazione dei reali fruitori dei servizi pagati presso le varie strutture ricettive, contrattualizzazione di solo 3 assegnisti sui 7 sbandierati.
Progetto Alba. In riferimento alla corrispondenza intercorsa tra Unibas e Uffici regionali circa la proroga del progetto della terza annualità o per la realizzazione di una quarta si evidenzia che, per le motivazioni sopra descritte, fino a quando non sarà stata determinata l’effettiva spesa delle prime due annualità e accettata dall’Unibas, non si è nelle condizioni di determinare con precisione le somme rimaste disponibili. Come rimane ancora da capire la somma a carico di Unibas nel cofinanziamento del progetto pari ad € 53.780,00 e rispetto ai futuri diritti d’autore della pubblicazione dell’Atlante Linguistico AlBA, soprattutto in considerazione della dichiarazione della Prof.ssa Del Puente sulla completa gratuità del suo impegno.
La proroga di un anno, in pieno Covid- aggiunge Cupparo- non credo che ci possa permettere di portare a compimento il progetto così come formulato. Infatti in riferimento al rendiconto presentato dall’Unibas, le cui risultanze dell’istruttoria degli Uffici regionali non sono state ancora accettate dalla stessa, ci sarebbero da spendere circa 288.000,00 euro che non ritengo possano essere spesi in questo tempo ristretto e soprattutto perché continueremmo ad avere difficoltà di spesa e rendicontazione stante gli atti amministrativi consumati e in essere, riportati in precedenza.
“Credo – conclude l’Assessore – ci siano motivazioni più che valide ed argomentate che hanno determinato la nostra scelta. Per una Pubblica Amministrazione, i Consiglieri Pittella, Braia e Cifarelli, sanno bene, anche per i ruoli che hanno rivestito – conclude Cupparo -, che la forma, il tempo nel quale gli atti vengono assunti, la regolarità dei giustificativi di spesa, i soggetti le cui spese possono essere riconosciute come rendicontabili, sono elementi altrettanto essenziali al pari del prestigio che il Centro di Dialettologia possa portare alla nostra Regione”.