Senza scuola siamo senza futuro. Il grido di dolore di uno studente lucano
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Siamo noi, gli emarginati ed inutili studenti, l’ultima ruota del carro chiamato Italia
Di seguito la lettera aperta di Antonio Simonetti, coordinatore dell’Unione degli Studenti Basilicata e rappresentante degli studenti dei Licei di Melfi.
Siamo noi, gli emarginati ed inutili studenti, l’ultima ruota del carro chiamato Italia. Lasciati ormai a noi stessi da una politica sorda che non ci ascolta. E già, perché qui non ci ascolta nessuno, tutti sanno tutto e noi, poveri cretini, siamo lasciati in balia del caos e con noi Dirigenti scolastici e docenti. Facile dire: “Chiudiamo le scuole”, “Facciamo la Dad” quasi come se la Dad e la didattica in presenza siano equiparabili, tanto siamo una generazione di falliti, a cosa serviamo? Un tipo di didattica vale l’altra, quindi inondiamo i dirigenti di note ministeriali, protocolli, normative varie e poi chiudiamo la scuola.
“Tutti dobbiamo fare sacrifici” ci siamo sentiti dire, ma voi state sacrificando il futuro del vostro paese. “Sono necessari dei tagli, tagliamo i fondi destinati all’istruzione” ci siamo sentiti dire, ma voi state tagliando il futuro del paese. Senza scuola, siamo senza futuro, state privando l’Italia del suo futuro. I vostri errori gravano sulle nostre spalle, la colpa non è nostra, la colpa è vostra.
Firmato, un povero liceale cretino non degno di nota come tanti altri.