In Basilicata siamo dei formidabili imbecilli, per questo il futuro ci guarda male

6 ottobre 2020 | 13:28
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In Basilicata siamo dei formidabili imbecilli, per questo il futuro ci guarda male

Ruberanno l’acqua che ci è rimasta. Siamo nelle mani di disadattati della politica, di faccendieri, predatori e schiavi del denaro

Sta per diventare realtà una delle peggiori previsioni all’orizzonte dell’umanità. Entro la fine del 2020 l’acqua diventerà una commodity e avrà quindi una quotazione di mercato, in balìa delle leggi della domanda e dell’offerta. La notizia arriva da Cme Group, la più grande piazza globale dei contratti a termine, che, in collaborazione con Nasdaq, ha annunciato la creazione del primo future al mondo sul bene primario più prezioso. Lo scrive tra gli altri, l’Agenzia AGI.

Il contratto dovrebbe esordire entro la fine dell’anno sulla piattaforma di negoziazioni per via elettronica Globex, sempre di Cme, e impiegherà come sottostante il Nasdaq Veles California Water Index, che rispecchia il prezzo dei diritti sull’acqua in California. Un mercato che, in tutto il mondo varrà, in prospettiva, centinaia di miliardi di dollari.

L’acqua, dunque, è destinata a diventare la commodity più preziosa anche perché sempre più scarsa. La situazione di scarsità di questo passo è destinata a peggiorare, con gravi ricadute sui diritti umani. La mancanza e la corsa all’accaparramento dell’acqua scatena guerre e migrazioni già in alcuni Paesi africani. E probabilmente scatenerà altri disastri umanitari. Nella migliore tradizione del capitalismo predatorio e senza scrupoli, il Cme prevede che il valore dell’investimento salirà sempre di più, sulla spinta del cambiamento climatico, inquinamento e crescita demografica. Lor signori si preparano a fare profitti sulle sciagure. Riflettiamo, ribelliamoci.

L’Onu, già nel 2010, ha incluso l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari tra i “diritti umani universali e fondamentali”.

Eppure, l’acqua pare destinata a diventare oggetto di speculazioni finanziarie. Bisogna opporsi.

E mentre accade tutto questo la Basilicata continua a soccombere al petrolio, svendendo la sua risorsa più preziosa, il suo tesoro, l’acqua appunto, alle multinazionali degli idrocarburi e non solo. Acqua pulita, pura, oro blu per produrre schifezze nere. Patrimonio pubblico di enorme valore per garantire profitti privati. Trattiamo l’acqua come una serva sciocca, la sporchiamo, la violentiamo. La nostra incapacità di guardare lontano, di immaginare oltre il perimetro del nostro sgabuzzino, di programmare lo sviluppo su strade già tracciate dalla Storia, ci porterà al disastro. Qui, in Basilicata, siamo dei formidabili imbecilli. Scambiamo le nostre risorse più preziose con una manciata di veleno. Il futuro ci guarda male e il presente è nelle mani di disadattati della politica, di faccendieri, predatori e schiavi del denaro.

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