Musica |
Musica
/

Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest

3 settembre 2020 | 14:41
Share0
Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest
Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest
Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest
Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest
Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest
Nell’antico sito di Gravetta, a Lavello, il Forentum Archeotour Fest

Il 6 settembre con gli Acustica-Trasposizioni Acustiche nell’Arpa di Viggiano, Danilo Vignola e Giò Di Donna

Il Forentum Archeotour Fest è un ciclo di eventi estivi organizzati nei pressi delle aree archeologiche che sopravvivono nel tessuto cittadino di Lavello dall’Associazione Mac -Movimento di arte e cultura che gestisce il Museo Civico Antiquarium.

Il Festival stimola l’integrazione tra l’elemento culturale, proprio di una comunità, e l’elemento territoriale in un unicum che permetta di valorizzare il patrimonio storico con quello artistico. Attraverso l’adozione di linguaggi artistici differenti si cercherà di restituire vita ai luoghi che appartengono alla memoria storica.

Il 6 settembre in località Gravetta di Lavello il Festival si chiuderà con un evento che vedrà gli “Acustica-Trasposizioni Acustiche nell’Arpa di Viggiano” accompagnarsi a Danilo Vignola e Giò Di Donna, il più grande sperimentatore al mondo di tecniche ukulelistiche e sonorità mediterranee e il virtuoso percussionista che hanno calcato insieme i più grandi palchi internazionali|.

Il concerto al tramonto sarà anticipato da una visita all’area archeologica che permetterà di identificare e riconoscere qual è il contesto storico e culturale in cui si inserisce il complesso di Gravetta.

Scoperto nel 1990, sull’altura di Gravetta lungo strada di collegamento tra Canosa di Puglia e Lavello, a segnare l’ingresso della cittadina dauna, sopravvive quello che sembra essere un luogo di culto databile al momento successivo all’occupazione romana (III secolo a.C.) che conserva intatta la suggestione di trovarsi “fermo nel tempo” protetto e custodito dai silenziosi uliveti che lo circondano.

La partecipazione è completamente gratuita.