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Sequestrata e picchiata a sangue dal compagno, 41enne di Taranto salvata dai carabinieri nel Potentino

25 agosto 2020 | 14:58
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Sequestrata e picchiata a sangue dal compagno, 41enne di Taranto salvata dai carabinieri nel Potentino
Carabinieri di Barile

A Barile i militari sono intervenuti dopo la richiesta della donna che ha dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Arrestato l’uomo

I Carabinieri della Compagnia di Melfi, con l’ausilio di militari delle Stazioni di Barile e Rapolla, hanno arrestato in flagranza di reato un 48enne di Taranto, responsabile di minacce, lesioni gravi nei confronti della compagna, 41enne delle medesima provincia, e resistenza a un pubblico ufficiale.

I militari allertati da una segnalazione telefonica pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112 dell’Arma da parte della vittima, la quale denunciava di essere stata sequestrata e aggredita dal compagno, utilizzando il servizio di geolocalizzazione attivata dall’operatore della Centrale Operativa, dopo aver individuato il luogo dove si trovava la donna, in una zona rurale del comune di Barile, lungo la SS 658, l’hanno raggiunta immediatamente.

Il pronto intervento sul posto dei Carabinieri ha permesso di individuare la 41enne, sanguinante, con chiari segni delle percosse patite al volto e sul corpo, che era riuscita ad allontanarsi brevemente dal luogo in cui si trovava l’aggressore.

A breve distanza, alla guida di un’auto, l’uomo è stato individuato e fermato mentre tentava di raggiungere la donna, in evidente stato di alterazione psico-fisica, derivante dall’assunzione di bevande alcoliche, tanto da assumere subito dopo atteggiamenti aggressivi e poco collaborativi nei confronti dei carabinieri, attuando una forma di resistenza nel mentre gli stessi stavano compiendo gli accertamenti del caso.

La vittima, dopo i primi soccorsi, con l’ausilio di personale sanitario del “118”, è stata trasportata all’ospedale di Melfi, dove le sono state riscontrate lesioni guaribili in 30 giorni, salvo complicazioni.

Le prime indagini dei Carabinieri, una volta che è stata dimessa la malcapitata, hanno consentito di stabilire che i due, che avevano intrecciato una relazione sentimentale da pochi mesi, si trovavano in Basilicata per un periodo di relax.

L’attività dei militari è stata provvidenziale e risolutiva, così da interrompere l’azione violenta dell’aggressore, originata da futili motivi, così da evitare che la stessa portasse a conseguenze ulteriori e più gravi.

Il soggetto, tra l’altro gravato precedenti pensali contro la persona, all’esito delle investigazioni, è stato arrestato e portato nella Casa Circondariale di Melfi.