Caso sindaco di Viggiano, Libera Val d’Agri: Amedeo Cicala si dimetta
I cittadini viggianesi meritano di essere rappresentati con la dignità e l’onore di chi non è offuscato dal bisogno di soddisfare prioritariamente i propri interessi
Sacrificare e trascurare il benessere proprio per l’utilità comune. È a questo principio che chi è chiamato ad amministrare una comunità in qualità di primo cittadino o di pubblico amministratore, dovrebbe improntare il proprio agire amministrativo…
Questo principio, purtroppo non ha ispirato gli amministratori del Comune di Viggiano!
La vicenda è quella nota di cui si sono resi protagonisti il Sindaco leghista Amedeo Cicala e due assessori del piccolo Comune lucano, i quali hanno inteso destinare a sé e ai propri familiari (ben due fratelli del Sindaco, il Sindaco stesso, il cognato e alcune società di cui i primi sono soci e/o amministratori insieme al Presidente del Consiglio Regionale Carmine Cicala), risorse pubbliche, attraverso un bando su misura, finalizzato a indennizzare il decremento di fatturato dovuto all’emergenza Covid, che ha permesso loro di intascare complessivamente circa 20.000,00 Euro, sottratti alla comunità. Un bel bottino!
La partecipazione al bando da parte degli amministratori, il quale amplia i limiti di reddito fissati dagli omologhi bandi nazionali e regionali e prevede espressamente sin anche la possibilità di far partecipare quanti cumulano reddito di lavoro autonomo con partita iva e reddito di lavoro dipendente o assimilati (situazione in cui sono venuti a trovarsi gli stessi predetti amministratori) sebbene con un limite di E. 18.000,00 per quest’ultima tipologia reddituale, non viola nessuna norma del nostro ordinamento, non espone i predetti ad alcuna responsabilità di carattere giuridico, eppure contrastando con il fondamentale dovere morale e civico che impone all’amministratore di trascurare il benessere proprio per l’utilità comune, non può non, e anzi deve, suscitare indignazione e gettare nel discredito chi agisce amministrativamente in contrasto con tale specifico e primario dovere civico.
L’Associazione Libera Basilicata, Presidio della Val d’Agri, battendosi da sempre per una cultura della legalità e vigilando con assiduità sul rispetto delle norme etiche, soprattutto da parte di chi amministra, non può non stigmatizzare ed esprimere sdegno nei confronti di chi amministrando destina fondi pubblici ai propri bisogni e a quelli della propria famiglia, facendo emergere la inopportunità e la inadeguatezza di chi gestisce risorse pubbliche secondo questi criteri.
È fondamentale che lo sdegno si levi da parte della comunità amministrata, e in tale direzione va questo accorato appello alla cittadinanza viggianese, affinché detti atteggiamenti contrari ai doveri etici non vengano legittimati dal silenzio e dall’indifferenza della cittadinanza, la quale non può e non deve rimanere silente.
Chi è chiamato dai cittadini a compiere scelte nella destinazione dei fondi pubblici come lo è chi ricopre il ruolo di amministratore di una comunità, non può non essere guidato da un alto senso civico, ossia un alto senso dei propri doveri in primis di cittadino o concittadino, poi di rappresentante degli interessi della collettività.
Chi invece antepone i propri interessi all’utilità comune, viene meno a quel dovere civico che dovrebbe guidare e illuminare la sua attività di amministratore della collettività.
Farebbe bene, pertanto, il Sindaco Cicala e la sua amministrazione a rimettere il proprio mandato nelle mani dei cittadini viggianesi i quali meritano di essere rappresentati con la dignità e l’onore di chi non è offuscato dal bisogno di soddisfare prioritariamente i propri interessi!