Basilicata: una mano lava l’altra e l’acqua diventa sempre più sporca

28 agosto 2020 | 14:32
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Basilicata: una mano lava l’altra e l’acqua diventa sempre più sporca

Indagati, arrestati, rinviati a giudizio continuano ad occupare delicati ruoli di responsabilità e di potere nella Pubblica Amministrazione. E fanno anche carriera. Una vergogna

Indagati, arrestati, rinviati a giudizio continuano ad occupare delicati ruoli di responsabilità e di potere nella Pubblica Amministrazione. E fanno anche carriera. Una vergogna.

Patrizia Vinci, attuale responsabile dell’Ufficio procedimenti disciplinari dell’Aor San Carlo, è stata coinvolta, con richiesta di rinvio a giudizio, insieme ad altre 7 persone, tra cui gli ex dg dell’ospedale, Maglietta e Barresi. La vicenda riguarda le procedure di alcune nomine e concorsi in cui gli accusati avrebbero commesso i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico. Vicende di cui ci siamo ampiamente occupati su questo giornale.

Patrizia Vinci tuttavia è un funzionario e poi dirigente di lungo corso. Una carriera sostenuta e costante che ha attraversato diversi palazzi. Funzionario di ruolo al dipartimento sanità della Regione, presidente e componente di numerose commissioni di gara, dirigente amministrativo dell’U.O. Provveditorato Economato dell’Azienda ospedaliera di Potenza.

In questo ultimo ruolo è finita, nel 2014, sotto la lente della magistratura per una vicenda di appalti e assunzioni.

Patrizia Vinci è oggi anche responsabile della Gestione Risorse Umane dell’Aor San Carlo.

Pietro Quinto, ex direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, finito agli arresti ed ora sotto processo nell’inchiesta della magistratura su presunti concorsi truccati nella Sanità, è oggi direttore della Struttura Complessa di direzione attività amministrative distrettuali dell’Asm. Anche la carriera di Quinto è stata sempre sostenuta e costante.

Gianvito Amendola, indagato e finito agli arresti e ora sotto processo nell’inchiesta su appalti e concorsi truccati in qualità di dirigenti amministrativo del Crob di Rionero, sarebbe chiamato a rispondere, insieme ad altri, di abuso d’ufficio, falso ideologico, truffa aggravata, turbata libertà degli incanti e corruzione. Oggi Amendola è responsabile dell’Unità operativa complessa affari generali e personale ed è stato, fino al 2018, responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza presso Ircs-Crob di Rionero in Vulture.

Sono solo alcuni dei tanti casi in cui la Pubblica Amministrazione (la politica) fa finta di non vedere le gravi ragioni che imporrebbero la sospensione dall’incarico di taluni dirigenti da delicati ruoli di responsabilità e di potere. Invece, come tanti altri nelle loro stesse condizioni, questi funzionari hanno beneficiato di avanzamenti professionali, al pari di quello che accade nelle carriere di quei politici che seppure indagati, arrestati, condannati tornano sempre a galla.

Una mano lava l’altra e l’acqua diventa sempre più sporca. Cane non mangia cane in un sistema ormai diventato insopportabile. Di ragioni di opportunità e di senso del pudore non se ne parla nemmeno. È una vergogna.

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