Schema idrico Basento-Bradano2. Dall’acqua sprecata ci guadagna l’Enel

23 luglio 2020 | 11:13
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Schema idrico Basento-Bradano2. Dall’acqua sprecata ci guadagna l’Enel

Un impianto di produzione di energia idroelettrica della potenza di 15 MW avrebbe portato un ritorno economico per la collettività di 2 milioni di euro. Eppure…

Abbiamo già scritto dell’enorme spreco di denaroavvenuto con la realizzazione dello schema idrico Basento-Bradano, denaro che avrebbe potuto dare una svolta all’agricoltura lucana e in particolare nell’area nord della Basilicata. Lo Stato ha fatto la sua parte nel mettere a disposizione le risorse finanziarie tuttavia il problema del quasi fallimento è da individuare nell’incapacità (Eipli) di chi ha gestito le opere realizzate con questo enorme flusso di danaro. Se nelle analisi di fattibilità degli interventi programmati, i benefici attesi (40.000 ettari da irrigare nell’alto Bradano, cioè un nuovo “metapontino”) giustificavano l’enorme investimento, l’attuale annullamento totale di tali benefici trasforma quanto speso in un disastro economico dalle dimensioni mai viste in Italia.

Ma, come se non bastasse, c’è dell’altro. La cattiva gestione delle opere gestite dall’Eipli non finisce qui. Si pensi che la diga del Camastra, ad oggi alimenta il solo omonimo acquedotto ad uso idropotabile con un volume idrico di circa 10 milioni di metri cubi annui; la stessa opera, che era stata realizzata per alimentare anche lo schema idrico, accumula invece circa 200 milioni di metri cubi annui che, non utilizzabili, vengono sversati a valle.

Tale sversamento del tutto infruttuoso, se utilizzato con una semplice turbina idroelettrica, avrebbe potuto trasformarsi in un impianto di produzione di energia della potenza di 15 MW, con un ritorno economico annuo di circa 2 milioni di euro. E questo per tutti e cinquanta anni circa da quando la stessa diga è entrata in esercizio.

Invece, nello stesso sito, a valle della diga, un oneroso impianto di sollevamento per portare le acque da potabilizzare all’impianto di Masseria Romaniello dell’Acquedotto Lucano, consuma una quantità considerevole di energia elettrica, arricchendo l’Enel.

A voi i commenti.