Piani intercomunali dei Servizi sociali e socio sanitari: inaccettabili i ritardi dei Comuni

16 luglio 2020 | 12:29
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Piani intercomunali dei Servizi sociali e socio sanitari: inaccettabili i ritardi dei Comuni

Misure inattuate, a partire dal Piano regionale per la non autosufficienza

La Regione Basilicata, con il coinvolgimento delle parti sociali e degli enti locali, si è dotata negli ultimi anni delle Linee Guida per la formazione dei Piani Intercomunali dei Servizi Sociali e Socio Sanitari che, dopo tanti sforzi e sollecitazioni del sindacato, sarebbero dovuti partire dal 1 gennaio 2019. Nell’incontro sollecitato a più riprese dal sindacato e tenutosi l’altro giorno in Regione Basilicata, abbiamo purtroppo constatato con amarezza che non solo l’iter di costruzione definitiva dei Piani Intercomunali è ancora lontano dal concludersi e gran parte delle criticità più volte segnalate dal sindacato e dagli stessi Comuni capofila degli Ambiti Territoriali sono tuttora irrisolte, ma siamo in presenza di una riduzione importante dei servizi ai cittadini stante la forte riduzione della spesa ed il mancato utilizzo dei finanziamenti regionali da parte dei comuni nella gran parte degli Ambiti Territoriali, come evidenziato nelle tabelle presentate dal Direttore Generale del Dipartimento salute della persona.

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Basilicata ritengono non siano accettabili ulteriori ritardi. A partire dal prossimo incontro che l’assessore e la direzione del dipartimento si sono impegnati a convocare a breve, bisogna affrontare tutte le criticità che ancora rallentano l’avvio dei Piani socio sanitari e socio assistenziali a livello di ambiti territoriali perché entro fine anno si concluda l’iter per farli partire.

Nel corso dell’incontro abbiamo chiesto alla Regione di recuperare il ruolo di coordinamento che gli compete per monitorare in maniera continua l’avanzamento della attuazione dei piani, garantire su tutto il territorio regionale un livello di prestazioni socio sanitarie e socio assistenziali uniforme per quel che riguarda l’offerta ed anche per le modalità di compartecipazione dei cittadini. Ai Comuni, più volte sollecitati a incontrarsi con il sindacato, abbiamo chiesto di riprendere un dinamismo importante in questo campo per recuperare il tempo perduto, superare le criticità esistenti e dare avvio definitivo ai piani, perché non si può stare fermi, in attesa che si definisca la forma giuridica da dare alla struttura degli Ambiti territoriali, e venir meno a degli obblighi essenziali verso i cittadini.

Bisogna ricordare che secondo i dati Istat la condizione sociale degli anziani residenti nei comuni della nostra regione presenta rilevanti criticità dovute a carenza di servizi pubblici offerti, spesa sociale molto bassa, condizioni di salute non pienamente sufficienti cui si aggiungono un basso livello di reddito, anche da pensione, e sarebbe opportuno che anche i comuni della nostra regione impegnino più risorse per la spesa sociale.

Per questi motivi i sindacati dei pensionati di Spi Cgil Fnp Cisl e Uilp Uil sono tornati a chiedere una legge per l’accreditamento delle strutture e delle attività in campo socio sanitario e socio assistenziale, un Piano Regionale per la non autosufficienza e l’istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza alimentato dalle risorse nazionali e da risorse regionali non inferiori al finanziamento proveniente dallo Stato, fondi che dovranno essere aggiuntivi rispetto a tutti gli altri interventi e/o finanziamenti destinati attualmente per coprire i costi di servizi/prestazioni per le persone non autosufficienti/disabili/anziani. È necessario, inoltre, per il 2021 prevedere uno stanziamento di risorse aggiuntive per finanziare i Piani Intercomunali al fine di potenziare l’assistenza socio sanitaria territoriale anche tenendo conto delle misure previste nel decreto n. 34 del 20 maggio 2020.

Nel corso dell’incontro abbiamo appreso inoltre dagli interventi dei rappresentanti dei Comuni di un ritardo ingiustificabile relativo ai progetti per la Vita Indipendente, nonostante la Regione Basilicata abbia esteso gli interventi a tutti gli Ambiti Territoriali ed emanato le Linee Guida, come riferito nel documento inviato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel mese di giugno.

Vogliamo invitare infine la Regione Basilicata a dare attuazione alla D.G.R. n. 1100 del 30.10.2018 sulle disabilità gravissime, come più volte richiesto dai sindacati confederali dei pensionati, e sollecitare anche l’intervento dei sindaci dei comuni capofila degli Ambiti Territoriali, che secondo la delibera dovranno emanare gli avvisi pubblici per consentire alle famiglie che hanno nel proprio nucleo familiare disabili gravissimi, di fare domanda per accedere ai contributi provenienti dal Fondo nazionale non autosufficienza e che attualmente restano inutilizzati.

Nicola Allegretti- Vincenzo Zuardi -Carmine Vaccaro segretari generali Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil