Basilicata al guinzaglio. La consorteria dei mediocri e le lobby del potere
È urgente liberarsi dal potere di gente ambiziosa e di minuscola statura che occupa abusivamente piedistalli immaginari
Per spostare l’asse della percezione pubblica dalla realtà alla finzione il metodo più usato è quello della semplificazione: malattie per causa degli immigrati, virus per colpa dei cinesi, rischio povertà per causa dell’Europa, flessibilità per garantire l’occupazione, e così via. È come dire, tanto per essere brevi e chiari, che i tabaccai sono responsabili delle malattie causate dal fumo delle sigarette. Bella semplificazione, vero?
Qui molti “politici” semplificano e banalizzano la realtà perché limitati dalle loro credenze. Vale a dire che se ci dicono che il petrolio è ricchezza è perché ci credono prima loro. Se ci dicono che con gli incentivi economici alle aziende si crea occupazione è perché ci credono prima loro. Se ci dicono che la Lega di Salvini porterà ricchezza, sviluppo e legalità è perché ci credono prima loro. Se ci dicono che sanno governare è perché loro credono davvero di saper governare. E se ci dicono che lavorano per il bene della Basilicata è perché sono convinti di quello che dicono. In questa prateria di credenze le lobby predatorie pascolano felicemente.
Insomma, da queste parti la realtà si forma attraverso lo scambio tra le credenze di certa politica e la credulità, falsa o autentica, di ampi settori della plebaglia. Plebaglia in cui si distinguono provincialotti vestiti da vip, intellettuali e giornalisti raccattapalle del potere e i servitori del vincente di turno. Questi formidabili personaggi, attraverso il loro circoli chiusi e club riservati, agiscono come piccole logge della mediocrità, o anche come misere consorterie degli affari propri.
E così lo spirito critico lascia il posto al pettegolezzo, l’intelligenza soccombe alla furbizia, l’arretratezza culturale diventa una condizione per la sopravvivenza, e l’incompetenza è causa delle carriere. La viltà e l’inganno usati come strumenti di resistenza. Scenario perfetto per consentire ai veri potentati, che agiscono dietro le quinte, di tenere la Basilicata al guinzaglio per molto tempo ancora.
Esiste dunque un’alleanza tacita tra le consorterie della mediocrità, di origine interna, e le lobby dei predatori, di origine esogena. Se non si rompe questo sodalizio finiremo per sottometterci definitivamente al potere delle piccole menti, delle minuscole stature che già occupano abusivamente piedistalli immaginari. A questa gente, della Basilicata non importa alcunché, anche se ad ogni piè sospinto decanta le lodi della bella, prosperosa e incantevole Lucania. Ipocriti.