Azienda ospedaliera San Carlo, Cgil e Cisl: “mettere fine allo scempio, Bardi intervenga”

24 luglio 2020 | 16:25
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Azienda ospedaliera San Carlo, Cgil e Cisl: “mettere fine allo scempio, Bardi intervenga”

Scarano e Locantore: Ineludibile e non più rinviabile un intervento del presidente

Continuano gli atti improntati ad una gestione personalistica dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo. Nell’audizione tenutasi in IV Commissione sul riparto definitivo delle risorse tra le Aziende del Sistema Sanitario Regionale, Barresi ha ancora una volta paventato tagli ai servizi esterni, alle nuove assunzioni e alle attività di tipo territoriale. Il Direttore, invece di spiegare come mai a fronte di tre milioni in più assegnati rispetto all’anno precedente riesce a chiudere con un possibile disavanzo di circa 6-7 milioni di euro, ha ben pensato, ancorando la motivazione a possibili effetti sui livelli occupazionali e retributivi oltre che sulle prestazioni erogate, di impugnare la delibera di riparto definitivo,  che ha comportato un riallineamento delle assegnazioni, conferendo altresì l’incarico all’esterno, precisamente ad un avvocato del Foro di Udine.

Ha dell’incredibile la motivazione riportata nella delibera di incarico, nella quale si legge «è necessario ricorrere all’affidamento esterno per la tutela e difesa degli interessi aziendali nelle sedi opportune, al fine di non incorrere in eventuali conflitti d’interesse, sia di garantire la giusta imparzialità». Quali conflitti di interesse dovrebbe avere un avvocato dipendente dell’Azienda Ospedaliera il cui compito è quello di tutelare gli interessi dell’Ente per il quale lavora? La giusta imparzialità deve essere garantita da un avvocato esterno e non dal giudice che dovrà dirimere la questione?

È da tempo che denunciamo un modus operandi assolutamente inopportuno e contraddittorio. Gli sprechi di risorse e le scelte sbagliate stanno emergendo con tutti i gravi problemi economici e le conseguenze sui livelli essenziali di assistenza che ne conseguono. L’esternalizzazione del servizio prevenzione e protezione a fine 2019 da noi denunciata alla Corte dei Conti  ha portato, ad esempio, i costi di gestione del cruciale Servizio a essere quasi quadruplicati rispetto ai costi con unità operativa internalizzata. Quindi, non desta meraviglia che un inanellamento di scelte miopi che si sono susseguite abbia portato un bilancio in attivo al momento dell’insediamento dell’attuale Direttore Generale a segnare importanti passività tali da determinare un inopinabile disavanzo.

E se i conti in rosso vengono utilizzati  per non far scattare gli incrementi contrattuali della dirigenza medica, per bloccare la retribuzione aggiuntiva e annunciare irrealistici effetti sui livelli retributivi del personale del comparto, altrettanto non avviene per stoppare la inopportuna, seppur legittima, richiesta di incremento della retribuzione, di ben 35.000 € annui, al direttore sanitario. Insomma decisioni che rasentano la schizofrenia amministrativa.  Non da ultimo l’incomprensibile scelta di ritirare l’avviso per direttore di struttura complessa delle risorse umane con perfetto tempismo rispetto al contestuale rientro in servizio all’Aor del dimissionario direttore amministrativo del Crob, candidatasi per il posto messo a bando ed assegnata ad Unità operativa diversa da quella di sua originaria provenienza, ovvero proprio l’UOC Risorse Umane!

Di fronte ad una perdurante gestione umorale che sta portando ad un irreversibile declino dell’Azienda Ospedaliera Regionale chiediamo che il Presidente Bardi intervenga con immediatezza. Occorre mettere fine allo scempio che si sta consumando nei confronti della sanità lucana, dei lavoratori e di tutti i cittadini.

Giuliana Pia Scarano segretaria Fp Cgil Potenza

Pasquale Locantore segretario Cisl Fp