Tempa Rossa, scarico di acque nere sopra il pozzo Gorgoglione 1. Dove vanno a finire?
Il Comitato la Voce di Corleto dopo aver visionato una foto dello scolo chiede chiarezza ed esprime preoccupazione
I componenti del direttivo del Comitato “La Voce di Corleto” hanno ricevuto nella giornata di mercoledì 3 giugno una lettera anonima che ritrae uno scenario apparentemente inquietante: la lettera recapitataci è corredata infatti da una fotografia che ritrae uno scarico posto all’interno del Centro Oli, precisamente sopra il Pozzo denominato “Gorgoglione 1”, da cui sembrerebbero sgorgare non le acque limpide e cristalline, pure tanto evocate dai francesi della multinazionale allorquando avevano fretta di concludere gli accordi regionali, ma acque putride e maleodoranti miste ad un liquido marroncino-nero che tanto richiama il colore del greggio. Dove vanno a finire queste acque? Cosa sta accadendo nella Valle del Sauro?
Sembrerebbe che mentre i signori del petrolio la facciano da padrone agendo ed operando senza alcun controllo uno dei Sindaci dei Comuni maggiormente interessati dalle estrazioni pensi solo ed esclusivamente all’anticipazione delle royalties, denaro che farebbe molto comodo soprattutto in vista della prossima competizione elettorale, dimenticando il suo importante ruolo di autorità sanitaria che pur tanto ha reclamato durante l’emergenza sanitaria da Covid 19 adottando spessevolte provvedimenti spropositati ed ingiustificati alla luce del fatto che, ringraziando Dio, nessun cittadino della Valle è stato attinto dallo spaventoso virus.
E così durante questo periodo di chiusura, determinato dall’emergenza Covid, a Tempa Rossa la multinazionale francese ha continuato a pompare petrolio dalle viscere della terra lucana ( non i 10.000 barili al giorno da questi riferiti bensì circa 25.000 barili secondo alcune fonti) anche provocando in alcune circostanze il c.d. fenomeno di gas flaring, ovvero la bruciatura nell’aria di gas contenenti pericolosi componenti per la salute pubblica. Tutto questo si è consumato nel più assordante silenzio delle Amministrazioni e delle Istituzioni le quali, nonostante le copiose e quotidiane denunce dei cittadini anche sui social media, sono rimaste inermi davanti lo scempio e la prepotenza dei francesi della Total.
Insomma, non bastano le rassicurazioni provenienti dalla Regione per far dormire sonni tranquilli ai cittadini della Valle, pur distratti da questi accadimenti con promesse di lavoro che ad oggi sembrerebbe non esserci, perché la salute pubblica e l’integrità dell’ambiente sono posti in grave pericolo.
Quanto emerge da queste foto e dalla situazione in cui versa la Valle del Sauro, ove ad oggi le uniche certezze sono inquinamento, disoccupazione e povertà ( come attesta anche un post di uno dei Sindaci su Facebook in cui questi faceva un vanto l’aver distribuito oltre 2.000 buoni pasto ai suoi concittadini), ci restituiscono un’immagine della Valle del Sauro che poco si confà all’agognata isola felice, politicamente strumentalizzata per calmare il malcontento ed il dissenso sempre più dilagante, quanto piuttosto all’isola che non c’è di disneyana memoria che racconta di una realtà decisamente meno fiabesca e rosea!
Il Comitato La Voce di Corleto, seppur estromesso da ogni trattativa perché scomodo, non può e non intende ignorare quanto ricevuto e quindi nella mattinata odierna invierà una comunicazione alle Autorità competenti chiedendo per l’ennesima volta di vigilare sullo svolgimento delle attività estrattive a salvaguardia della salute e dell’incolumità pubblica, dell’ambiente e del territorio.
Comitato “La Voce di Corleto”