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Rilancio economia post Covid: “è ora di pensare a impianti di depurazione e acqua pubblica”

30 giugno 2020 | 10:13
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Rilancio economia post Covid: “è ora di pensare a impianti di depurazione e acqua pubblica”

Mediterraneo No Triv: “Non più rinviabile intensa e capillare attività di bonifica dei corsi d’acqua e degli invasi artificiali che danno da bere a milioni di persone”

Nella discussione di come spendere i fondi europei per il rilancio dell’economia post covid, abbiamo sentito parlare poco o niente di quelle infrastrutture basilari per la tutela del bene primario acqua.

Il riferimento è alla rete di depuratori non esistenti, fatiscenti e non funzionanti del nostro paese e soprattutto della nostra regione, è ora di mettere in sicurezza  le reti idropotabili e le aree e le sorgenti collegate a fiumi canali, dighe, tutto questo nell’ottica della  tutela del bene primario anche dal covid 19 ,

In effetti secondo l’ ISS, il Covid persiste nei fanghi di depurazione non trattati e quindi anche nelle acque non depurate o non potabilizzate che potrebbero diventare  veicoli di propagazione del virus (https://www.arpae.it/dettaglio_notizia.asp?id=11124&idlivello=119https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-9-2020.pdf)

Iniziamo pertanto a investire nella costruzione dei depuratori soprattutto per i comuni lucani dove non funzionano oppure dove, addirittura  i depuratori sono assenti e che quindi, sversano nei fiumi e nei nostri mari.

E’ necessario monitorare lo stato delle reti idriche spesso fatiscenti, dei potabilizzatori, sino a ipotizzare un sistema di controllo capillare degli scarichi abusivi sino a giungere al necessario divieto  di trattare i reflui petroliferi con il rischio di vederli smaltire  nei nostri corsi  d’acqua.

Non è più rinviabile un’intensa e capillare attività di bonifica dei corsi d’acqua e degli invasi artificiali che danno da bere a milioni di persone.

Ovviamente dover  rimettere in sesto gli impianti idrici e di depurazione non significa consegnarle alle società private che lucrano sulle bollette dell’acqua e finiscono per impoverire ulteriormente la nostra Regione.

Si impone, quindi, anche dover applicare il referendum e togliere il profitto dalle bollette d’acqua in modo da permettere alle famiglie più bisognose di pagare la bolletta e non subire distacchi incontrollati.

Dal covid usciamo tutelando il bene acqua e allontanando la speculazione dei privati e delle Spa.

MEDITERRANEO NO TRIV