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Cronaca
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Rientra a fine maggio da Milano, registra la sua presenza ma nessuno la contatta per eventuale tampone

15 giugno 2020 | 11:35
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Rientra a fine maggio da Milano, registra la sua presenza ma nessuno la contatta per eventuale tampone

Ennesima testimonianza sul non perfetto funzionamento della macchina dell’emergenza sanitaria in Basilicata

Tre giovani tornano insieme, in auto, dal Nord in Basilicata. Arrivano da Milano. E’ il 30 maggio, sabato. Segnalano il loro arrivo il giorno dopo perché quando arrivano è già passato l’orario in cui il numero verde è attivo.

Per due di loro scatta il monitoraggio dei medici di base e in un caso il tampone. La terza giovane ad oggi, non è stata mai contattata da nessuno. Eppure- ci assicura- i miei dati sono stati inseriti. Intanto i quattordici giorni di quarantena sono terminati e del tampone neanche l’ombra.

Anche se…si dice sorpresa di come è stato gestito, o meglio non gestito, il suo caso.

Fino al 3 giugno-racconta Claudia- vigeva l’obbligo di auto segnalazione al proprio medico curante o tramite numero verde (attivo dalle 8 alle 20, come si scopre solo dopo aver chiamato), per tutti coloro che facevano ingresso in regione, per rientro presso i propri domicilio/residenza.

Tra i vari dati richiesti, è necessario indicare un indirizzo email che dovrebbe servire per l’invio delle comunicazioni.

A seguito della registrazione telefonica dei dati, una chiamata da parte di un medico di base dovrebbe confermare la presa in carico del nominativo e inserimento nella lista di attesa per i tamponi.

Il condizionale è d’obbligo, perché nessuno dei punti precedenti si è verificato.

In questo periodo, inoltre, l’Asp ha modificato gli orari di apertura e i numeri di telefono dei responsabili Ufficio Igiene risultano costantemente occupati. Alle mail, nessuna risposta.

Il 3 giugno, nonostante l’entrata in vigore di nuove ordinanze nazionali e regionali, in Basilicata non c’è ancora una linea guida chiara di come gestire i rientri in regione. Il numero di tamponi per la città di Potenza é fissato in 50 al giorno ed appare immutabile, l’unica alternativa resta quella di “aspettare la chiamata che segue l’ordine” (quale non si sa visto che persone rientrare il mio stesso giorno, hanno potuto effettuare il tampone dopo circa una settimana).

Per me invece, in 14 giorni, il nulla (da parte del medico di base ed anche dell’ufficio sanitario), nonostante i miei dati siano stati inseriti e risultino corretti.

A fronte di una situazione simile, mi chiedo come facciano le testate giornalistiche locali a prevedere un’estate di tamponi, come sia possibile che l’ultima ordinanza regionale preveda l’autodenuncia da parte di tutti coloro che facciano ingresso in Basilicata, con conseguente presa in carico da parte di un medico e proposta di esecuzione del tampone rino-faringeo, ma soprattutto a(d) (auto) definirsi virtuosi…”