Procedimento disciplinare a giornalisti. Le precisazioni del presidente del Collegio territoriale

26 giugno 2020 | 13:32
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Procedimento disciplinare a giornalisti. Le precisazioni del presidente del Collegio territoriale

“Vi scriviamo in merito all’articolo “La Lega, l’eolico e gli incarichi agli amici. L’inchiesta che ci porta davanti al Collegio di disciplina” pubblicato a vostra firma su Basilicata24 il 22 giugno scorso”

Gentili Cavallo e Finizio,

vi scriviamo in merito all’articolo “La Lega, l’eolico e gli incarichi agli amici. L’inchiesta che ci porta davanti al Collegio di disciplina” pubblicato a vostra firma su Basilicata24 il 22 giugno scorso.

Vorremmo invitarvi a riflettere su alcuni dati oggettivi che mostrano come le accuse da voi rivolte nel testo dell’articolo siano del tutto prive di fondamento.

1) Il Consiglio di Disciplina Territoriale è organismo autonomo dal Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata.

2) Scopo dell’azione del CDT è valutare se, nelle attività degli iscritti all’Ordine di competenza, ci siano state violazioni della deontologia. Non interessa al CDT di cosa si parli negli articoli o servizi valutati. L’importante è che le regole deontologiche siano rispettate.

3) Il consigliere Marco Fasulo nel suo collegio giudicante, organo del CDT, è chiamato a questo compito e non certo a rappresentare enti o altri soggetti. Ricordiamo che lavora da molti anni – nell’Ufficio Stampa del Comune (voce dunque di tutti gli organi municipali sindaco, giunta, consiglio, commissioni – e anche dell’opposizione, di cui diffonde quotidianamente comunicati e note) e non è portavoce del sindaco, compito dal punto di vista comunicativo, legislativo e contrattuale del tutto diverso.

4) Voi stessi, nei giorni scorsi, avete pubblicamente manifestato soddisfazione per un “non luogo a procedere” da parte del CDT. Il collegio che lo ha deciso è lo stesso di cui parlate nell’articolo. E difficile immaginare – siamo sicuri ne converrete che possiate riconoscere l’equanimità dello stesso collegio, con gli stessi consiglieri, del quale poi dite di non fidarvi.

5) Infine: la decisione di aprire un procedimento – atto collegiale e non individuale, legato in questo caso alle segnalazioni che arrivano al CDT e non alla volontà del singolo consigliere non è in alcun modo l’automatica erogazione di una sanzione, come dimostra il punto 4. E l’atto di avvio dell’indagine con la quale, proprio per prendere la decisione piu obiettiva possibile, si cerca di ottenere tutte le informazioni del caso. Anche convocando il giornalista interessato dal procedimento, cui sono garantiti tutti i diritti del caso.

Siamo sicuri che per correttezza pubblicherete anche questo testo. Cordiali saluti

Rocco Pezzano, presidente Consiglio di Disciplina Territoriale

Ti ringraziamo per la precisazione. Sappiamo bene che formalmente e contrattualmente il relatore del procedimento è addetto stampa del Comune di Potenza e non del sindaco di Potenza. Sappiamo anche bene che il relatore non è chiamato a rappresentare una delle parti in causa, ci mancherebbe altro. Così come sappiamo bene che la decisione di aprire un procedimento è legato alle segnalazioni che arrivano al Collegio e non alla volontà del singolo consigliere e che l’apertura di un procedimento non vuol dire l’automatica erogazione di una sanzione, ci mancherebbe altro.

Chiarito questo, torniamo al punto. Il procedimento che riguarda l’esposto della Penta Holding S.r.l. e altri, a cui certo non vogliamo sottrarci, tratta questioni molto più delicate che coinvolgono persone e aziende di notevole spessore economico e potere di influenza. Persone e aziende che, avendoci anche querelato, hanno tutto l’interesse all’esito del procedimento.

Ribadiamo la considerazione che gli articoli incriminati coinvolgono il partito della Lega e suoi esponenti e che il relatore del procedimento ha relazioni politiche e intellettuali con esponenti della Lega e con ambienti del centro destra legati alle persone citate negli articoli.

Non abbiamo alcun dubbio sulla professionalità e sull’imparzialità del collega chiamato, con gli altri, a valutare l’eventuale nostra violazione delle regole deontologiche.

Sarebbe tuttavia opportuno, per la serenità di tutti, compresa quella di Marco Fasulo, evitare ogni dubbio sull’obiettività di una eventuale decisione. Su questo vogliamo invitare a riflettere.

Abbiamo, pertanto, inviato al presidente dell’Ordine e al presidente del Collegio, la richiesta di sostituzione del componente Marco Fasulo dal Collegio giudicante. 

Ti ringraziamo per l’attenzione al caso dimostrata con questa tua precisazione, restiamo a disposizione per qualunque altro chiarimento e auguriamo buon lavoro.

Giusi Cavallo, Michele Finizio