Eni, sindacati: “Strumentalizza le vertenze per mancato accordo su rinnovo concessioni?”

29 giugno 2020 | 11:57
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Eni, sindacati: “Strumentalizza le vertenze per mancato accordo su rinnovo concessioni?”

Feneal Uil-Filca Cisl e Fillea Cgil: maestranze impegnate al centro oli di Viggiano che facevano riferimento al gruppo Caruso ancora a casa

Lavoratori ex Geom. Caruso e General ancora a casa. Per le maestranze impegnate presso il centro oli di Viggiano che facevano riferimento al gruppo Caruso non si è trovata nessuna soluzione nonostante gli impegni dell’Assessorato alle attività produttive della Regione e dall’Eni, sottoscritti con i verbali del 22 ottobre e del 5 dicembre 2019. A denunciarlo i segretari regionali di Feneal Uil-Filca Cisl e Fillea Cgil, Carmine Lombardi-Michele La Torre e Michele Palma.

In questi mesi di lockdown i lavoratori hanno mostrato grande senso di responsabilità nonostante le preoccupazioni e le incertezze causate dalla perdita del posto di lavoro, dichiarano i sindacalisti, ma a distanza di diverse settimane dalla ripresa delle attività presso il Cova ci rammarica il silenzio che aleggia intorno alla vertenza Caruso.

In queste settimane- aggiungono Lombardi-La Torre e Palma- più volte abbiamo chiesto invano un incontro con Regione e Committente, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Abbiamo l’impressione che l’Eni stia strumentalizzando le vertenze in corso alla luce del mancato accordo sul rinnovo delle concessioni estrattive. La sensazione è che la Regione sia ostaggio dei tatticismi di Eni. Un atto grave e irrispettoso non solo per le 25 famiglie dei lavoratori interessati dalla vertenza ma di tutto il popolo lucano.

A questi, proseguono i segretari di Cgil-Cisl e Uil, si aggiungono i tanti ex-lavoratori che hanno lavorato per le due società facenti capo al gruppo Caruso che ad oggi non sono riusciti a recuperare le spettanze maturate negli anni e mai pagate dalle società di Caruso.

È grave, concludono Lombardi-La Torre e Palma, che la Regione Basilicata consenta tutto questo e soprattutto che una multinazionale come Eni non mantenga gli impegni presi con questi lavoratori che per anni hanno garantito efficienza e produttività presso il Centro Oli di Viggiano. Soprattutto le maestranze e le popolazioni della Val d’Agri si sentono tradite, da Eni e Regione, in questo momento di estrema difficoltà causata dall’emergenza sanitaria che ha investitoil paese.