Lavello inside. Un vero re. Ma chi è l’imprenditore osannato da Salvini e voluto in lista dal sindaco di Lavello?
Dona 200mila mascherine ma la Guardia di Finanza gliene sequestra 8 milioni destinate alla vendita. Parliamo del consigliere comunale e uomo d’aziende Antonio Liseno
L’imprenditore di Lavello ha donato in piena emergenza Covid-19, alla fine del marzo scorso, 200mila mascherine a diverse strutture sanitarie della Basilicata. Grande giubilo, tutti ad osannare il cuore d’oro del proprietario della SG Spa, la stessa che è stata al centro di un mega sequestro di dispositivi di protezione covid. Operazione eseguita dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Potenza.
Il sequestro ha riguardato oltre otto milioni di mascherine facciali protettive e altri dispositivi di protezione individuale, del tipo schermi facciali, guanti monouso, tute monouso, termo scanner, tutto materiale che secondo la Procura aveva certificazioni contraffatte, o illecite o irregolari.
La notizia del sequestro ha stupito l’opinione pubblica proprio perché l’imprenditore Antonio Liseno di Lavello poco più di un mese fa era salito agli onori della cronaca per il suo gesto di solidarietà.
Oltre la stampa locale, anche Matteo Salvini lo ha ringraziato pubblicamente, insieme all’assessor regionale Donatella Merra e al consigliere regionale Massimo Zullino tutti e due leghisti. Anche il sindaco di Lavello, Sabino Altobello, e la sua assessora all’Ambiente si sono fatti fotografare per celebrare i prodotti della SG Spa a marchio Glamour.
Ma chi è e che cosa fa Antonio Liseno?
La storia politica recente
Alle elezioni amministrative di Lavello nel 2012 viene eletto nella lista civica “Per amore di Lavello” che si colloca all’opposizione del sindaco Sabino Altobello. Nelle amministrative del 2018 Antonio Liseno, passa dall’altra parte e si candida nella lista del riconfermato sindaco Sabino Altobello. E quindi salta dall’opposizione alla maggioranza. La sua candidatura pare sia stata determinante, con i circa 800 voti di preferenza, per la vittoria della lista civica di sinistra del sindaco “Si può fare”.
L’imprenditore 53enne, diplomato all’istituto tecnico agrario, di professione “commerciante”, non sembra essere un vero politico, piuttosto un imprenditore di successo molto stimato sia negli ambienti di destra sia in quelli di sinistra, con relazioni trasversali in diversi contesti sociali e imprenditoriali.
A quanto pare è un imprenditore generoso, così ci dicono alcuni cittadini lavellesi. È lui lo sponsor principale della squadra di calcio locale che milita nella categoria Eccellenza.
Antonio Liseno è stato anche vittima di un incendio ad una delle saracinesche di un suo negozio e nel 2014 è stato vittima di un tentativo di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Nel mirino la sua Sg Trading a Melfi: il 3 maggio 2014 intorno alle 10, due uomini a bordo di una moto esplodono 9 colpi di arma da fuoco e i proiettili colpiscono alcune auto parcheggiate nel recinto dello stabilimento.
Le sue società
Le due società coinvolte nel sequestro della Guardia di Finanza, del 25 maggio scorso, sono la SG S.p.A. e la Glam’our S.r.l. La SG ha sede legale a Milano, si occupa di commercio all’ingrosso di elettrodomestici, di elettronica, di consumo audio e video. Capitale sociale 17 milioni, detenuto per il 93,75% da Antonio Liseno e per 6,25% dalla Glam’our S.r.l. anche questa con sede a Milano e sempre di proprietà di Liseno. Praticamente Antonio Liseno è proprietario di tutte e due le società e quindi azionista unico della SG Spa.
Attraverso queste società gestisce negozi e punti vendita in diverse località in Basilicata, a Roma, in Puglia. A Lavello sarebbe proprietario della struttura ricettiva di nome “San Barbato”, di una tabaccheria, di un distributore di benzina, di un paio di negozi di elettrodomestici.
La SG spa commercializza e distribuisce importanti marche di prodotti elettronici. La Glam’our S.r.l. produce telefoni cellulari, smartphone e accessori per la telefonia, si tratta in sostanza un brand della SG Spa.
La SG opera in Africa, Europa, Asia, America, ha sedi a Milano, Roma, Melfi e Bari con oltre 40mila mq di piattaforme logistiche. La sede operativa è nella zona industriale di Melfi.
La Carriera del Perito agrario
Si diploma nel 1985 all’Istituto Tecnico Agrario e da allora fino al 1997 il suo curriculum è vuoto. Dodici anni di buio. Nel 1997 e fino al 2007, per dieci anni è amministratore unico di una Società per azioni, la Autocars Spa che vendeva autovetture. Nel 2007 al 2013, è direttore generale della SG Trading Spa. (poi diventata SG Spa) Il curriculum ufficiale, pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Lavello, si ferma al 2013.
Sappiamo però che è presidente del Consiglio di Amministrazione della SG Spa, che è anche amministratore unico della Glam’our S.r.l. e che risulta proprietario di tutte e due le società. Sappiamo che è stato amministratore unico della S.G. Investment Company dal 2008 fino al 2014 quando la società è stata incorporata nella S.G. Trading spa. Sappiamo anche che è stato amministratore unico della SG Global Group S.r.l. con sede prima a Foggia e poi a Roma.
Antonio Liseno deve essere davvero un uomo umile se omette di indicare nel suo curriculum questi prestigiosi incarichi. Non a caso quando ha fatto la sua donazione di dispositivi di protezione e di generi alimentari in piena emergenza covid non avrebbe voluto che il suo nome venisse accostato al nobile gesto.
Nomi e personaggi delle società
Nel 2016 SG Trading Spa diventa SG Spa, presidente e rappresentante dell’impresa è Antonio Liseno che detiene il 93,75% delle azioni pari a 15milioni e 960mila euro, mentre il 6,25% delle azioni, pari a 1milione e 64mila euro è di proprietà della Glam’our S.r.l. il cui unico proprietario al 100% è sempre Antonio Liseno. Vice presidente della SG Spa è Luigi Luca Serrano, residente a Milano, l’altro consigliere di amministrazione è il lavellese Vito Parenza. Luigi Luca Serrano è anche nello staff della Meccanica Finanziaria Corporate Finance Spa di Milano. Vito Parenza, ci dicono alcuni cittadini di Lavello, è il braccio destro e assistente tuttofare di Antonio Liseno. Ma è anche zio di un ex assessore dell’attuale maggioranza ora dimessa e tornata tra i banchi del consiglio comunale.
Presidente del Collegio sindacale della SG Spa è Guido Marchesi, un commercialista di Voghera. Il commercialista vogherese fu coinvolto in una vicenda giudiziaria. Nel 2011 insieme all’allora sindaco di Voghera Carlo Barbieri e all’allora deputato del Pdl, Marco Mario Milanese erano stati accusati di corruzione internazionale ed erano stati arrestati nel luglio 2011 perché, secondo gli inquirenti, avrebbero mascherato con un’operazione immobiliare in Costa Azzurra il versamento di una mazzetta da circa centomila euro a Milanese, in cambio di poltrone in società come Ferservizi, Oto Melara, Ansaldo Breda, Ansaldo Energia, Sogin e Sace. La vicenda giudiziaria del sindaco di Voghera Carlo Barbieri si è conclusa, nel dicembre 2017, per prescrizione. I giudici del tribunale di Roma hanno dichiarato estinto il reato, in quanto prescritto e hanno quindi sentenziato non doversi procedere nei confronti di Barbieri e dei coimputati Guido Marchese e Marco Milanese, ex braccio destro dell’ex ministro Giulio Tremonti. Guido Marchesi in un’intervista del 18 luglio 2011 si dichiara “vittima di un errore giudiziario”.
Dalla SG Spa alla HSB San Barbato Resort S.r.l.
Nel 2018 la SG Spa affitta un ramo d’azienda alla Agil Spa di Milano che si è costituita il 16 febbraio 2018 e che nell’oggetto sociale ha la gestione di alberghi, ristoranti, villaggi turistici… Amministratore unico della Agil spa è Enrico Tarabini, commercialista di Morbegno (So) ma residente a Lugano. Il capitale deliberato della Agil spa è di 1 milione di euro di cui 50mila sottoscritto e versato. Proprietario al 99% della Agil spa è la Agil Holding S.A., una società anonima con sede a Lugano, mentre la Protech Engineering Sagl detiene l’1%. Anche questa con sede a Lugano. In tutte e due le società proprietarie della Agil Spa, l’amministratore unico è sempre lui, Enrico Tarabini.
La Agil spa è attualmente inattiva, ma il 14 novembre 2018 affitta o cede in comodato il ramo d’azienda alla HSB San Barbato Resort S.r.l. con sede a Milano. Questa società si costituisce il 16 febbraio 2018 e inizia l’attività 10 dicembre 2018. Ha un capitale sociale di 10mila euro di cui il 95% è detenuto dalla Agil Spa e il 5% da Il Cantiniere S.r.l. di Milano. Presidente della HSB San Barbato è Enrico Tarabini, consiglieri sono La Meccanica Finanziaria Corporate Finance Spa (che agisce nella persona del suo rappresentante legale Luigi Luca Serrano) e Il Cantiniere S.r.l. (che agisce nella persona del suo rappresentante legale Enrico Tarabini)
La Hsb San Barbato Resort srl ha l’ufficio amministrativo a Milano e un’unità locale ( l’unica) operativa a Lavello – strada statale 93 Km 56,360 – e cioè il San Barbato Resort Spa & Golf.
Dunque la proprietà (o la gestione?) dell’hotel San Barbato alla data del 10 dicembre 2018, apertura dell’unità locale, è della Hsb San Barbato Resort srl, società con la quale formalmente Antonio Liseno non risulta avere alcun legame.
Quella pratica che sana l’abuso edilizio
In data 18 dicembre 2017 è stata acquisita al protocollo del Comune di Lavello la richiesta del signor Antonio Liseno, presentata in data 15 dicembre 2017 tendente ad ottenere permesso di costruire (P.d.C.) per la ristrutturazione di un esistente manufatto destinato ad attività ricettiva (Hotel San Barbato), comprendente anche la realizzazione di nuovi volumi, in parte adiacenti la struttura esistente.
In data 16 febbraio 2018, è stata curata l’istruttoria della pratica e trasmessa una richiesta di integrazione documentale necessaria a consentire il completamento dell’esame dell’istanza.
Successivamente alla richiesta di integrazioni il Comune ha accertato che opere previste nella richiesta di P.d.C. rappresentate come ancora da farsi erano in realtà già state eseguite, nonostante la loro realizzazione fosse condizionata dall’ottenimento del Permesso, pertanto in data 8 marzo 2018 è stata disposta la sospensione dei lavori e inviato il preavviso di diniego al permesso di costruire.
Il 13 marzo 2018 il Comune di Lavello emette addirittura ordinanza didemolizionedelle opere abusive e di ripristino dello stato dei luoghi.
Il 16 marzo 2018 Antonio Liseno, presenta una richiesta per ottenere il permesso di costruire in sanatoria relativa alle opere già realizzate in assenza di preventivo titolo abilitativo.
Entro il 28 maggio 2018 viene eseguita l’istruttoria della pratica e viene richiesta integrazione documentale necessaria per il completamento dell’esame dell’istanza da parte del Comune. La documentazione integrativa viene consegnata da Liseno il 30 maggio 2018 e il 21 giugno 2018 l’istruttoria viene conclusa con il rilascio del permesso a costruire in sanatoria.
Da un’ordinanza di demolizione, in tre mesi, si passa al permesso in sanatoria. Non c’è alcun dubbio sulla regolarità delle procedure adottate e delle valutazioni effettuate dagli uffici, anche se le coincidenze con le elezioni amministrative e cioè con la candidatura di Antonio Liseno nella lista del sindaco ha suscitato qualche perplessità – come ci raccontano alcuni cittadini. Tutto accade in coincidenza nel periodo a ridosso delle lezioni e dopo le elezioni. La questione è stata anche oggetto di dibattito in consiglio comunale in seguito ad una interrogazione.
Nell’interlocuzione documentale con il Comune di Lavello Antonio Liseno agisce in qualità di rappresentante legale della SG Spa indicata come proprietaria degli immobili, ossia della struttura dell’Hotel San Barbato. Sappiamo però che il San Barbato Resort Spa & Golf è un’unità locale della Società Hsb San Barbato Resort Srl già dal 10 dicembre 2018. E dunque sembrerebbe che vi sia un contratto di gestione tra la SG Spa di Liseno, proprietaria dell’immobile e la Hsb San Barbato Resort srl. E sappiamo che a questa condizione si è giunti dopo una catena di affitti/comodati di rami aziendali a partire dalla SG Spa. E sappiamo che le persone che risultano titolari e rappresentanti a vario titolo di tutte le società in relazione tra loro sono più o meno sempre le stesse. Interessi e investimenti importanti avevano probabilmente molte aspettative sulla sanatoria dei lavori eseguiti senza permesso. È giusto e legittimo.
Ritorniamo alle domande
Perché Antonio Liseno continua a far girare un curriculum fermo al 2013, senza alcuna indicazione circa i suoi incarichi e cariche in prestigiose società? E perché il suo avvocato, dopo la pubblicazione dell’articolo sul sequestro delle mascherine e degli altri dispositivi ha chiamato per ben tre volte alla nostra redazione affinché omettessimo di citare il nome di Antonio Liseno e delle sue società minacciando richiesta di risarcimento? A proposito del sequestro, qualcuno ha verificato che le mascherine donate alle strutture sanitarie fossero tutte a norma? Chi le ha usate e con quali garanzie? Chi le ha controllate?