Tempa Rossa e mafia: “segnali inquietanti diventati realtà”
“L’operazione portata a termine dalla Dda di Potenza ha confermato che le attività industriali della valle del petrolio di Tempa Rossa sono state purtroppo infiltrate dalla mafia”
La notizia dell’arresto di Vincenzo Pistritto, a cui si è arrivati grazie al lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia e del Procuratore distrettuale di Potenza Francesco Curcio conferma, purtroppo, quanto prefigurato dai segnali inquietanti che erano emersi nella gestione degli appalti per la costruzione del centro olio di Tempa Rossa già circa 3 anni fa.
Come riportato dalla testata giornalistica online Basilicata24, “Prisitto, di origini siciliane ritenuto dalle forze di polizia contiguo ad esponenti della criminalità organizzata operante a Gela acquisendo una posizione monopolistica nel settore dell’impiego e del reclutamento della manodopera impegnata in importanti attività costruttive in Val d’Agri, risultava gravemente indiziato di avere posto in essere un’attività estorsiva stabile, duratura e sistematica, nei confronti degli operai della società “TC S.r.l.’, impiegati per la costruzione del “Centro 0lio” della Total a Tempa Rossa a Corleto Perticara.”
Nel settembre 2017 prendemmo spunto dall’inchiesta giornalistica di Basilicata24 dal titolo “Le verità nascoste di Tempa Rossa” per denunciare il silenzio assordante che era calato su una materia molto delicata come quella delle infiltrazioni della malavita nella gestione degli appalti e dei posti di lavoro nei cantieri di Tempa Rossa a Corleto
L’articolo in questione parlava di possibili infiltrazioni malavitose nei cantieri di Tempa Rossa, di episodi poco chiari, di sparatorie, risse e auto bruciate. Un fenomeno non nuovo nella nostra Regione, ma soprattutto un chiaro segno di come la malavita e il malaffare continuino a seguire i soldi e gli appalti. La Regione Basilicata purtroppo non rappresenta certo un’eccezione.
A seguito di quelle denunce pubbliche fatte a mezzo stampa ci saremmo aspettati un maggior clamore, non perché venivano affermate verità sconvolgenti, ma per il semplice fatto che quanto scritto portava alla luce una realtà ben conosciuta, sebbene celata, sulla quale il mondo politico lucano e la società civile lucana dovrebbero interrogarsi di più.
Per rispondere adeguatamente a fenomeni malavitosi di questo tipo, per evitare che organizzazioni delinquenziali prendano il possesso di un territorio e della sua economia è, infatti, necessario anche un lavoro di prevenzione e di contrasto da parte della politica e della cosiddetta società civile.
Non si può ignorare, girarsi dall’altra parte, convinti che se non si parla di un problema questo prima o poi scompare. Non sempre quello che scompare dalle pagine dei giornali o dai dibattiti pubblici svanisce anche dalla vita di tutti i giorni di una comunità. Anzi, spesso, è proprio dal silenzio generale e nel silenzio generale che certi fenomeni proliferano indisturbati.
Auspichiamo che nei prossimi giorni la politica prenda maggiore coraggio e inizi ad affrontare il tema della sicurezza, della legalità e del rispetto della legge con più decisione. L’operazione portata a termine dalla Dda di Potenza ha confermato che le attività industriali della valle del petrolio di Tempa Rossa sono state purtroppo infiltrate dalla mafia. Situazione che non vogliamo e non dobbiamo ignorare.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Carmela Carlucci
Movimento 5 Stelle – Consiglio Regionale