In ricordo di Peppino Sannazzaro, il sindacalista degli umili e dell’unità

In questi tempi di epidemia e di quarantene, ricordare Peppino significa soprattutto riprendere la strada della unità sindacale e della centralità delle persone ,del lavoro “per strappare la gioia ai giorni futuri”
Peppino Sannazzaro è scomparso a pochi giorni dal cinquantenario dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori ,una delle tappe fondamentali del movimento sindacale unitario che lo vide protagonista negli anni della Vertenza Basilicata e della ricostruzione del dopo terremoto.
Peppino era un uomo semplice,generoso con una spiccata passione per gli umili e per gli esclusi .Entrato giovane a lavorare alla Chimica Lucana percorse tutto il ciclo delle lotte contro le gabbie salariali, i contratti e per lo sviluppo della Basilicata ,sempre animato da una visione unitaria al tempo della vertenzialità costruita dal basso e dei Consigli di fabbrica che sfoceranno della Federazione Unitaria CGIL-CISL-UIL.
Persona schietta e dotata di ironia e astuzia, Peppino fa parte di quella generazione di uomini e donne che nelle situazioni di lotta e di conflitto hanno saputo essere determinanti e solidali.
In questi tempi di epidemia e di quarantene, ricordare Peppino significa soprattutto riprendere la strada della unità sindacale e della centralità delle persone ,del lavoro “per strappare la gioia ai giorni futuri”.
Candido De Canio, Pinuccio Maggio, Antonio Papaleo, Pietro Simonetti
(già dirigenti Federazione CGIL,CISL ,UIL)
