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Cronaca
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Coronavirus. La Regione Basilicata gioca a nascondino: indagini interne, interviste negate e domande necessarie

2 maggio 2020 | 13:43
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Coronavirus. La Regione Basilicata gioca a nascondino: indagini interne, interviste negate e domande necessarie

Che sta succedendo in Val d’Agri? E’ vero che un medico positivo al covid ha somministrato vaccini ai bambini?

Un mese e tre giorni da quando Palmiro Parisi, 58enne di Potenza, è morto dopo aver contratto il coronavirus.Un mese esatto, oggi, da quando anche Antonio Nicastro, 67enne, anche lui di Potenza, è morto dopo aver contratto il virus.

Le loro storie sono simili: attesa per il tampone, pur avendo sintomi severi, le richieste non vengono prese in carico dalle autorità sanitarie preposte; i casi vengono denunciati dai rispettivi figli sui social, (e nel caso di Antonio Nicastro da lui in prima persona, in un post sul suo profilo facebook che difficilmente potremo dimenticare) 

Post Antonio Nicastro

Le richieste inascoltate di Palmiro e Antonio vengono riprese dalla stampa locale. A ciò fa seguito, il ricovero all’ospedale di Potenza. Poi la terapia intensiva e il decesso. I due uomini sono morti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. 

In entrambi i casi, dopo il decesso e il comprensibile clamore mediatico, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha annunciato di aver disposto un’indagine interna, anche in relazione a presunte corsie preferenziali nella somministrazione dei tamponi.

Leggi le dichiarazioni di Bardi  per la morte di Palmiro e di Antonio

Se avessimo avuto la possibilità di intervistare il presidente Bardi gli avremmo chiesto cosa ne è stato di quelle indagini e se hanno prodotto dei risultati utili a comprendere perché due persone sono morte dopo aver supplicato il tampone mentre altre, senza sintomi, lo hanno ottenuto in poche ore.

Così come gli avremmo chiesto se corrisponde al vero che l’ospedale di Villa d’Agri è stato completamente “dimenticato” in questa emergenza coronavirus. Se corriponde al vero che a pochi giorni dalla fase 2 in quel nosocomio ci sia qualche difficoltà a riorganizzare i reparti tenendo conto delle prescrizioni sulle distanze e i dispositivi da utilizzare per evitare il diffondersi di contagi. Se corrisponde al vero che, fino a circa un mese fa, nell’ospedale della Valle del petrolio mancavano carta igienica e risme di carta per stampare documenti sanitari. Se corrisponde al vero che agli addetti alle casse per il pagamento del ticket non sono stati fatti i tamponi.

Ed ancora se corrisponde al vero che nel distretto della Asl di Villa d’Agri, in cui sono stati riscontrati nella giornata del 30 aprile sette contagi tra gli operatori sanitari- uno di questi è un medico che avrebbe somministrato vaccini ai bambini– non sono stati fatti i tamponi in tempo utile a non mettere a rischio i pazienti.

Purtroppo queste domande siamo costretti a farle qui, senza poterne scrivere le risposte, perché il portavoce di Bardi, Massimo Calenda, per il tramite dell’Ufficio Stampa della Regione Basilicata, ci ha fatto sapere che se vogliamo intervistare il presidente dobbiamo mandare preventivamente le domande alla sua mail. Noi rifiutiamo l’offerta e andiamo avanti. Un’intervista “in differita” non ci consentirebbe di svolgere al meglio il nostro lavoro.