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Coronavirus, Europa, Mes e spese sanitarie: di che stiamo parlando?

12 maggio 2020 | 12:49
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Coronavirus, Europa, Mes e spese sanitarie: di che stiamo parlando?

Ci sarà sicuramente qualcosa che sfugge. Si sta discutendo del nulla oppure c’è un trucco?

Confesso, sono un’anima semplice. Rimpiango la felicità dei miei antichi studi in ingegneria dove tutto, superata la fatica della comprensione, era chiaro e semplice. Quale è l’area del rettangolo? Base per altezza. Nessuna scappatoia, nessuna possibilità di fraintendimento. Una casa o sta in piedi o crolla e non c’è spazio per il ‘quasi giusto’, non c’è spazio per il ‘quasi sta in piedi’ o per il ‘quasi crolla’. Una cosa o funziona o no. I liberisti sostengono che se si tagliano le spese dello stato c’è l’aspettativa di pagare in futuro meno tasse e quindi questo spinge le persone a consumare e il PIL cresce? Nella realtà succede che se tagli le pensioni e il welfare le persone si spaventano, vivono l’incertezza sul futuro come un macigno e mettono i soldi sotto al materasso e l’economia crolla. Con la riforma delle pensioni della Fornero il PIL crollò quasi del 6%, con quota 100 e il reddito di cittadinanza nel 2019 abbiamo avuto il migliore rapporto deficit PIL dal 2007. Un ingegnere liberista sarebbe entrato in paranoia, ma un economista liberale persevera e nulla scuote le sue granitiche convinzioni. Persino con la lingua gli ingegneri hanno problemi. Leggono, sono certi di aver compreso. Poi si rendono conto che quello che hanno compreso loro è l’esatto contrario di quello che ha capito il resto dell’umanità. Una solitudine sconfortante.

Mi trovo così a leggere il Draft Template For The Response Plan ossia il modulo che devono sottoscrivere i Paesi per accedere ai prestiti del MES. Tre paginette semplici sempliciche a me paiono chiarissime. Ma ecco inizia nuovamente la mia solitudine.

Quali sono le spese ammesse al prestito? I dettagli vanno ancora stabiliti ma le tipologie sono chiare

Vediamole da vicino nella traduzione letterale dall’inglese:

Costi sanitari, di cura e di prevenzione direttamente correlati alla pandemia di COVID-19; Parte della spesa sanitaria pubblica complessiva stimata direttamente o indirettamente attribuita per far fronte all’impatto di COVID-19 sul sistema sanitario, in dettaglio, tra l’altro, ciò può includere la spesa per ospedali; cure e cure riabilitative, cure ambulatoriali e cure riabilitative, diagnostica, prodotti farmaceutici, cure preventive, amministrazioni sanitarie e cure a lungo termine relative alla salute;
Altri costi indiretti relativi all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi di Covid-19”

Quindi tutte le spese legate alla sanità, senza limitazione di tipologia, ma solo, solo e ripeto solo, quelle necessarie per far fronte all’emergenza COVID – 19.

Ma a quanto ammontano tali spese?

Dal sito del ministero della sanità rilevo che ad oggi, 10 maggio, abbiamo 219.070 casi totali dall’inizio della pandemia. Di questi 83.324 sono attualmente positivi, 30.560 sono i deceduti e 105.186 i guariti. Non so quanti siano i ricoveri ospedalieri, ma nei vari report del ministero che da due mesi guardiamo ogni sera i ricoveri sono sempre stati intorno al 20-30% dei positivi. Il che significa 50.000 ricoveri. Ipotizziamo che il tempo medio di ricovero sia di 30 giorni, esageriamo, e che in media, tra terapia intensiva e no, il costo di un ricovero sia intorno ai 1.000 euro al giorno. Ci troviamo quindi a spese complessive di ricovero pari a circa 1,5 miliardi di euro omnicomprensive. Diciamo che abbiamo costruito un poco di ospedali al volo, per fortuna non utilizzati. Quanto abbiamo speso 5, 10, 20 milioni? Speriamo che si sia agli sgoccioli di questa pandemia. Diciamo che sono stato troppo conservativo e che un poco di ricoveri ci saranno ancora e che per correntezza abbiamo invece speso 2 miliardi. Bene come arriviamo a 37 miliardi di sole spese ‘sanitarie’ legate al Covid- 19? Ne mancano 35. Certo chi ha preso il Covid avrà qualche necessità riabilitativa ma …

La spesa sanitaria annua di questo Paese è pari a circa 120 miliardi. In due mesi la spesa storica della sanità è pari a circa 20 miliardi. Ovviamente questi costi coprono sia i costi fissi sia quelli variabili. Ne abbiamo speso in aggiunta altri 37 in soli due mesi? Non mi pare possibile. Non penso che abbiamo assunto per la sola emergenza Covid personale in misura superiore a quella che abbiamo per il 35% in più e penso che i farmaci richiesti dalle terapie ospedaliere ricadano nella stima dei due miliardi di costo evidenziato.

Per contro, l’emergenza Covid porterà, ahinoi, anche dei risparmi. La media dei 30.000 decessi è stata di 80 anni. Diciamo che in assenza di coronavirus queste persone sarebbero state ancora in vita per 4-5 anni. Quindi l’Inps risparmierà 1,5 – 2 miliardi e qualcosa risparmieremo anche per la sanità.

Ci sarà sicuramente qualcosa che mi sfugge. Possibile che Eurogruppo, parlamento, forze di governo e di opposizione stiano da tempo discutendo sul nulla? Non ci credo, dove è il trucco?

Per me ingegnere di fronte ad ogni ipotesi di spesa da finanziare mi chiedo: è una spesa sanitaria diretta (ossia punture, ossigeno, infermiere ecc.) o indiretta (nella accezione corrente centralino, servizi amministrativi ospedalieri, vigilanza, ecc.)? Se la risposta è sì passo alla seconda domanda: riguarda le conseguenze del Covid 19? Solo se anche in questo caso la risposta è sì la metterei tra le spese eleggibili.

Faccio un giro su alcuni giornali

Con quei soldi possiamo finanziare la ricerca! Tuona uno. Certo è vero ma possiamo finanziare solo la ricerca relativa al Covid – 19. Ma se a settembre, come dicono ormai quasi tutti, ci sarà il vaccino che ricerca sul Covid si vuole finanziare? Ecco! Il vaccino costa e quindi possiamo pagare il vaccino. Bene 60 milioni di dosi a 10 euro (esageriamo!) l’una abbiamo trovato altri 600 milioni da spendere.

La sanità cade a pezzi. Possiamo costruire o manutenere i nostri ospedali. Tuona un altro. Perdonatemi, dico io. Dove c’è scritto? Pensiamo di fare degli ospedali o dei reparti solo Covid? Pensiamo quindi che la pandemia sia infinita oppure speriamo che si ammalino decine di migliaia di persone ancora per il Covid? Oppure pensiamo di far passare come spese per il Covid anche le gravidanze, gli infarti e i tumori? Sono un ingegnere, con qualche ambizione letteraria, a proposito, ne approfitto, uscirà a breve un mio nuovo thriller è carino comperatelo.

Possiamo costruire nuovi posti di terapia intensiva. Afferma il terzo. Certo, sarebbe opportuno farlo. Ma se stiamo già smantellando gli ospedali da campo costruiti in tutta fretta? Su tutte le tre tipologie previste dal Draft Template c’è scritto solo COVID, ripeto SOLO.

Allora diteci la verità. Nella tabella del Draft c’è scritto 2020 e 2021.  Pensate quindi che l’emergenza Covid sia permanente o che finita questa ne arrivi un’altra e poi un’altra ancora e che quindi basterà cambiare COVID – 19 con Covid – 20, 21 eccetera o chiameremo tutte le prossime pandemie Covid?

Qualcuno può ipotizzare di mettere nel piatto anche il rimborso per le palestre chiuse, i ristoranti chiusi e altri costi legati alla chiusura delle attività? Mah! Per quanto concerne la lingua italiana e inglese quell’indirette può essere riferito solo alle spese sanitarie, per la politica non so.

Certamente c’è qualcosa che una anima semplice come la mia non riesce a capire ma la politica troverà forme interpretative che allarghino il campo di applicazione dei finanziamenti. Mi viene in mente il costo delle Alta Velocità Torino Milano che è arrivato a costare 60 milioni kilometro. Approfittando della circostanza infilarono in quel costo svincoli autostradali, stazioni, piazze e marciapiedi e tutto quello che anche lontanamente aveva a che fare con la costruzione della ferrovia.

A pensare male si fa peccato ma non si sbaglia, ma ditemi, per favore, che non andremo in Europa con le nostre interpretazioni di comodo che poi ci faranno disprezzare dai nord europei. Ditemi che non sarà così! E ditemi soprattutto che in Europa si è negoziato con spirito di buona fede e che prima di scrivere la norma qualcuno abbia fatto l’esatto conto di queste spese perché vorremmo evitare altri psicodrammi e negoziazioni future.

I lettori non facciano caso a queste mie elucubrazioni, gli ingegneri son fatti così. Sono certo che la politica dopo infinite ulteriori discussioni sulla corretta interpretazione troverà il modo di spendere i 37 miliardi anche quando, come si spera, sarà finita l’emergenza Covid.