Centro Olio Val d’Agri: alti livelli di inquinanti nei giorni prima della fiammata
La denuncia dell’Osservatorio popolare della Val d’Agri: “Superato il livello record nei giorni in cui il Cova avrebbe dovuto marciare in modo ridotto”
Centro Olio Viggiano: dopo le puzze e le sirene continue del piano di emergenza interno che dal 30 aprile hanno preceduto la fiammata del 4 maggio, Eni riprende alla grande su tutti i cantieri, come quelli di pulizia dei pozzi che stentano a tirar su petrolio come questo del cluster Alli1-3.
E’ quanto spiega in una nota l’Osservatorio Popolare Val d’Agri che aggiunge: Ma la grande fiammata è stata preceduta anche da alti livelli di idrocarburi non metano, categoria di inquinanti che da sempre accompagna l’attività estrattiva in valle, incredibilmente ancora non normati in Basilicata, nonostante le tante promesse e le pressioni delle associazioni!
Si deve trattare -prosegue l’OPV-evidentemente di inquinanti a cui Eni e la Regione Basilicata tengono come molto cari, in tutti i sensi.
Nei giorni che precedono la fiammata e la grande ripresa di tutte le attività, infatti i valori di questi inquinanti hanno raggiunto livelli alti.
Con questi valori del 4 maggio…tuttavia, trattandosi di inquinanti non normati è come al solito…tuttaposto
Benchè il vecchio limite di legge fosse di 200 microgrammi per metro cubo e anche se nei giorni in cui il Cova avrebbe dovuto marciare in modo ridotto, è stato superato un livello record di 3.371,80, come risulta dal sito dell’Osservatorio ambientale della val d’Agri!
Il tutto accompagnato da una ripresa del rumore soprattutto notturno continuo ed assillante.